L'arte dell'annodatura nel caucaso vanta una storia antichissima al punto che secondo alcune teorie lo stesso tappeto Pazyryk potrebbe avere origini caucasiche. Tuttavia il tappeto tipico del caucaso è sicuramente il Kazak: tappeto robusto e dai colori sgargianti dal valore talismanico, realizzato a scopo d'uso ed espressione artigianale prima ancora che artistica, tipica di quelle popolazioni di montagna, che provenienti dall'Asia centrale e poi stabilitesi lungo la dorsale caucasica hanno proseguito a tessere tappeti allo scopo principe di ripararsi dal freddo e di adornare la tenda e di proteggerla dagli "spiriti maligni".
Manufatti imperfetti quindi, realizzati a memoria su telai "improvvisati", dal nodo grossolano e confezionati con le lane locali. Daccordo, ma esistono anche gli Shirvan, i tappeti di Baku e alcuni Daghestan che ben differiscono da un Kazak direte voi. Certo anche loro sono tappeti caucasici, ma è sufficiente guardarli nel loro insieme per comprendere quanto questo genere di manifatture di città risentano tradizionalmente o addirittura debbano i loro natali al mecenatismo persiano, che per tradizione e per evoluzione è sempre stato sicuramente più attento alle simmetrie, alla finezza del punto e alla perfezione iconografica degli impianti. Furono infatti proprio i conquistatori safavidi a promuovere nel territorio caucasico con lo Sha'Abbas la fondazione di prestigiose manifatture, grazie alle quali anche i tessitori locali poterono poi apprendere i segreti e perfezionare le tecniche, facendo fiorire così conseguentemente la tradizione tessile a livelo artistico e successivamente commerciale anche presso i gruppi nomadi e nei villaggi. L'invasione persiana fece dunque da motore e da agente contaminante all'evoluzione di un'arte che altrimenti nel caucaso sarebbe rimasta ferma nella sua semplicità e nella sua essenzialità. Certo al giudizio di un purista come il sottoscritto e di altri stimati colleghi e appassionati, e sempre più entusiasmante guardare un genuino e vecchio Kazak grezzo e grossolano di villaggio piuttosto che un Chi-chi o uno Shirvan dall'annodatura fittissima ma uguale a tanti altri che già nell'800 erano stati realizzati per essere venduti. Ma è pur sempre vero che il tappeto caucasico rappresenta in questi esemplari di fine e pregiata fattura, quell'alternativa che un tappeto grezzo di montagna è potuto divenire grazie alle contaminazioni culturali ed artistiche di una popolazione ariana (quella persiana) che per similitudine ed ereditarietà a noi occidentali ci ha regalato manifatture sicuramente più inclini al gusto dell'arte europea.