Ho avuto la sfortuna di rivedere, dopo tanto tempo, una televendita di una nota ditta che vende tappeti in tv. E' sconcertante vedere come vengono proposti tappeti persiani e indiani, di qualità assolutamente commerciale e contemporanea con aggettivi roboanti e storie assolutamente non realistiche per vestirli di un valore che poi di fatto non ha riscontro neppure nel prezzo finale di vendita da loro proposto (infatti i prezzi sono degni del mercato della frutta). Mostrare Zanjan e Shiraz anni '90, proporli a rate di 15 euro al mese, salvo poi raccontare che sono state utilizzate tinte vegetali e che per farli sono occorsi otto mesi di lavoro, è un insulto all'intelligenza di chiunque. Oggi l'Iran (l'antica Persia) è un paese ricco, sviluppatissmo, dove ritmi frenetici e realtà urbane hanno modificato completamente le abitudini e le esigenze delle persone; chi annoda tappeti è un operaio, e non più un pastore o una nomade a filare e cardare la lana, o a tingerla nei grandi pentoloni con il succo sintetizzato della robbia o della cocciniglia.
E che dire di quelle televisioni che dicono di vendere arte dove presentatori esperti (veri-presunti) propongono degli Herati decorativi di manifattura pakistana fatti ieri o addirittura oggi, chiamandoli Golden o Dorè e asserendo che non si trovano più nel mercato? Le bugie su etere imperversano.
2 commenti:
E' evidente l'assenza di un codice deontologico e, probabilmente, di una qualche autorità di controllo.
Teoricamente uno potrebbe registrarsi queste trasmissioni e tentare qualche via legale, ma con quale successo?
Io credo che iniziative di regolamentazione dovrebbero partire dai commercianti stessi, da un pool di teste pensanti e capaci.
L'autoregolamentazione è una prospettiva interessante ma purtroppo utopica, in un paese nel quale anche coloro che dovrebbero essere i massimi dirigenti (i parlamentari) per "autoregolamentarsi" sono stati costretti ad introdurre il controllo tramite le impronte digitali. Mala tempora curre...
A proposito poi delle televendite, vi ricordo un aneddoto al quale sicuramente qualcuno di voi ha assistito e che, anche a distanza di tempo, ancora mi fa ridere: un battitore, presentatosi come figlio di un altro "famoso" venditore, noto anche come "il principe", si autodefiniva "il principiante" dall'assonanza dei termini...insomma da ridere..se non fosse tragico!
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