martedì 29 settembre 2009
Tanta ingratitudine
domenica 20 settembre 2009
La crisi del tappeto e internet
"a cosa serve spendere 20mila euro per un frammento che agli occhi degli amici
sembrerà uno straccio? Meglio dei vestiti firmati o dei televisori HD, quelli si
che te li riconoscono."
venerdì 18 settembre 2009
Citazione su Orler tappeti
lunedì 14 settembre 2009
Kazak non propriamente caucasici
venerdì 11 settembre 2009
Le preghiere Bellini
Secondo il collega Andrea Pacciani (grande appassionato degli Ushak e dei dipinti rinascimentali con ushak, nonchè responsabile in Italia della Classical Carpet) in questo particolare caso del Dosso Dossi il tappeto in oggetto tradisce una cuspide della nicchia un po' squadrata che il pittore avrebbe preso in prestito da un altro tappeto, idem dicasi per la bordura cufica chiusa, questo indicherebbe che Dosso Dossi conoscesse i quadri e/o i tappeti di Lotto e che di fatto ne abbia elaborato un ibrido. Lo stesso tappeto è più o meno infatti ripodotto da Lorenzo Lotto, il famoso "moglie e marito" , ma è anche rappresentato ai piedi di una madonna in trono del Bellini, mentre l'esemplare museale che più si avvicina è attualmente esposto al palazzo/museo di Topkapi a Istambul.
Per quanto riguarda il buco della serratura, "rehentrant border", la letteratura tappetologica tende ad identificarlo come la vasca purificatrice islamica solitamente ottagonale.
Ma Andrea Pacciani si sta adoperando per cercare di ristrutturare questa teoria, cercando di dimostrare che plausibilmente il disegno potrebbe anche essere una geometrizzazione del Chi di nuvole; sulla constatazione che la bordura rientrante è sempre di disegno a nuvole o ad esso riconducibile. Teoria interessante, non ci resta che attenderne la relazione.
martedì 8 settembre 2009
NYICS 2009
sabato 5 settembre 2009
V° Edizione Mostra Mercato Sartirana (con qualche perplessità).
Il programma e gli orari:
Inaugurazione della mostra mercato a partire dalle 19.00 di martedì 8 settembre con buffet (solo su invito).
Apertura ufficiale il 9 settembre, con mattinata dedicata agli operatori e apertura al pubblico solo dalle ore 15.00. alle 20,00
Gli altri giorni:
Giovedì 10 Settembre (15:00 – 23:00)
Venerdì 11 Settembre (15:00 – 20:00)
Sabato 12 Settembre (10:00 – 23:00)
Domenica 13 Settembre (15:00 – 20:00)
Una mostra collaterale, curata dalla Dr.ssa Chiara Battini, sarà dedicata a FILIKLI o Tullu anatolici. Brevi conferenze animeranno i pomeriggi di mercoledì, giovedì e venerdì
i cosidetti: Tea Time Textile Talks. Special Guest: la Elena Tsareva, esperta di fama mondiale di arte tessile e ricercatrice presso la Accademia Russa delle Scienze presso il Museo di Antropologia, di San Pietroburgo.
Ulteriori informazioni sul sito ufficiale della mostra/mercato:
Considerazioni:
Sul sito di Sartiranaarte.it la presentazione della mostra/mercato dice testuali parole:
"In un Castello da fiaba a fine estate collezionisti, mercanti o semplici
appassionati
s'incontrano per gustare dell'ottimo vino, del cibo eccellente
e... per ammirare splendidi tappeti e tessili antichi. A volte si fanno anche
degli ottimi affari."
Stupiscono le priorità presentate nel sito per "invogliare" gli appassionati a visitare la mostra. Cos'è a questo punto Sartirana per gli stessi promotori dell'evento? Una fiera del vino piuttosto che un appuntamento enogastronomico? Forse ammirare splendidi tappeti e fare ottimi affari è l'ultima delle priorità?
I tempi sono bui, ed è risaputo che il pubblico risponda ormai sempre di più ad una domanda consumistica di basso livello (li ho visti io i passeggeri in crociera che facevano preferibilmente le foto ai buffet piuttosto che al paesaggio o ai monumenti), ma fare leva su vino e cibo per uniformarsi al trend culturale di oggi non credo concorra a migliorare le cose, anzi semmai sembra un condividere la linea di pensiero imperante, se non addirittura un visibile seppur inconscio gesto di resa degli organizzatori con le mani alzate e bene in vista.
Senza togliere nulla al posto e al grande impegno profuso in questi 5 anni di mostre/mercato - sia chiaro - mi lascia sempre perplesso la scelta di un luogo quale Sartirana per promuovere praticamente l'unico evento rimasto a tema. Un castello in mezzo alle risaie, tagliato fuori dalla maggiori linee di comunicazione (treni et simili), non facilita certo la visita del pubblico generico, e assume anzi (tanto più con i buffet solo su invito e l'apertura delle prime ore per i soli commercianti) la connotazione di un evento elitario, poco comprensibile agli altri e all'apparenza poco desideroso di aprirsi al profano.
Ad ognimodo, la difficoltà nel raggiungere il luogo o la sbagliata - a mio avviso -rappresentazione/descrizione dell'evento dei promotori stessi che mettono in scaletta prima i vini e le abbuffate, e solo per ultima la remota possibilità di fare affari, non deve scoraggiare l'appassionato, per il quale sarà senz'altro un piacere partecipare alla mostra. E chi non è un appassionato? Ancora una volta il mondo del tappeto si arrocca, questa volta nella rocca!
giovedì 3 settembre 2009
Non fanno più i libri di una volta
Il vero e proprio boom editoriale avvenne nel ventennio dell'epoca d'oro del tappeto, e cioè tra gli anni '70 e gli anni '90 quando l'annodato (specialmente quello persiano) era ormai uno status symbol nonchè un elemento imprescindibile di arredo per la casa.
Sfortunatamente la troppo sollecita adesione alla richiesta bibliografica del pubblico, portò ad un inevitabile speculazione ed inflazione della stessa. Ormai non si pubblicavano più libri per diffondere la conoscenza, ma semplicemente perchè era diventato un business.
Questa parabola discendente ormai compiuta dell'editoria "tappetologica"(prima per qualità dei testi e successivamente per naturale e conseguente disinteressamento del pubblico) ha visto produrre negli ultimi decenni, molti libri veramente imperdonabili. In un contesto nel quale purtroppo le informazioni fresche, le scoperte e i nuovi reperti scarseggiano e dove la stesso artigianato del tappeto (con i suoi modelli viventi in Asia e in Persia) va via via estinguendosi , privandoci di esemplificazioni e di testimonianze importanti, i nuovi testi di tappeti rappresentano ormai da qualche decennio (salvo rari casi), una semplice operazione commerciale, finalizzata alla pubblicità propria di chi scrive o alla pubblicità di terzi.
La maggior parte degli autori di libri, ormai non viaggia, non confronta, non vive (se non dentro il proprio negozio) l'argomento, va da sè che questi libri sono sempre di più la scopiazzatura ed il sunto bibliografico di libri precedenti, con conseguente diluizione e deformazione (per interpretazione) delle informazioni. Inoltre per rispondere alla superficialità dei tempi e alla domanda molto banale del pubblico odierno, si da molta attenzione all'aspetto grafico ed estetico dei volumi, che tendono ad essere di grande impatto, ma vuoti di contenuti. Il confronto tra un libro degli anni '60 ed uno del XXI secolo è desolante, vincono i vari Michele Campana o Maria Ludovica Varvelli per 5 a 0!