Non sono quindi d'accordo con coloro che scrivono che « appendere un tappeto alle pareti ha lo stesso senso che appendere delle sedie», infatti si è visto che fin dai tempi più antichi i romani e i popoli orientali non solo usavano i tappeti come arazzi o come copertura di divani, ma addirittura come soffitto, non rifuggendo dal goderne la bellezza anche in prospettive diverse da quelle esclusivamente «pedestri». Il tappeto non ha nulla a che vedere con una seggiola, se mai ne ha più con un quadro, e appunto per questo sa farsi godere anche come quadro ; nei Musei, nelle grandi- collezioni, nelle mostre più raffinate non sono forse, i tappeti più celebri del mondo esposti verticali all'attenzione degli intenditori?
domenica 31 agosto 2008
I tappeti e le pareti
Non sono quindi d'accordo con coloro che scrivono che « appendere un tappeto alle pareti ha lo stesso senso che appendere delle sedie», infatti si è visto che fin dai tempi più antichi i romani e i popoli orientali non solo usavano i tappeti come arazzi o come copertura di divani, ma addirittura come soffitto, non rifuggendo dal goderne la bellezza anche in prospettive diverse da quelle esclusivamente «pedestri». Il tappeto non ha nulla a che vedere con una seggiola, se mai ne ha più con un quadro, e appunto per questo sa farsi godere anche come quadro ; nei Musei, nelle grandi- collezioni, nelle mostre più raffinate non sono forse, i tappeti più celebri del mondo esposti verticali all'attenzione degli intenditori?
sabato 30 agosto 2008
Geografia del tappeto caucasico
- Georgia e Azerbajan settentrionale: Shulaver, Bordjalu, Karachop, kazak a svastiche, a stelle, a medaglioni, ad albero.
- Armenia: Erivan, Lori Pampak, Sevan, Chondorask, Chelaberd, Kasim Uschak, Lambalu
- Daghestan: Lesghi, Avar, Daghestan
- Azerbajan (Shirwan e Karabagh): Shikli, Gendje, Akstafà, Chaili, Karabagh, Moghan, Talish, Lenkoran, Shirwan, Maresali, Bidjov, Baku, Khila, Kuba, Alpan, Gumul, Karagashli, Konakend, Perepedil, Zeichur,Zeiwa, chi-chi
Confrontando tale classificazione con cartine del Caucaso proposte da altri autori (Eskenazi), sono palesi le incongruenze non solo nella grafia dei nomi, ma anche nella localizzazione, senza considerare che alcune non esistono proprio. La perenne necessità di aggiornamento delle informazioni riguardanti il tappeto caucasico (come pure per i tappeti di altre regioni) dimostra quanto in realtà ancora poco si sappia del tappeto orientale e quanto invece bisogna ancora approfondire e scoprire. Una classificazione definitiva del tappeto caucasico probabilmente non avverrà mai, vuoi per la natura intricatissima della regione (lo è tutt'ora) vuoi per il buco informazionale che per secoli non ha visto (per scarso interesse degli occidentali) una consapevole ed oculata raccolta di informazioni sugli annodati d'oriente. Un esempio significativo possono darcelo i tappeti Mogan, attribuire i determinati tappeti dove spiccano i gul Memling o serie di rombi scalari e uncinati alle steppe di Mogan è una scelta che si richiama a una consuetudine di catalogazione, ma che tutt'ora non può essere dimostrata con certezza. Spesso le incongruenze tra le catalogazioni di ieri e quelle di oggi erano e sono tutt'ora determinate dai luoghi di raccolta di certune produzioni, che avevano un toponimo, mentre la produzione era stata realizzata parecchio distante. I nomadi scambiavano e vendevano muovendosi per centinaia di chilometri, alle volte scambiavano (essendo il tappeto la prima forma d'arte concettuale della storia dell'umanità) un'idea, ovvero un simbolo, e da quì si creavano i presupposti per nuove manifatture ibride. I nomi dei luoghi erano tradotti in modo molto approssimativo vista la difficoltà della lingua e dei dialetti parlati e solo grazie ai rilevamenti e agli studi russi e sovietici dello scorso secolo possiamo confrontare informazioni più o meno approssimative di "ieri" con dati e studi odierni. Personalmente la trovo una necessità solo nostra tipicamente ossessivo compulsiva dell'uomo occidentale quella di voler trovare e attribuire sempre una localizzazione ad ogni singolo tappeto. Per evitare sparate e madornali errori, meglio sarebbe accontentarsi di definire l'area e l'ordine famigliare di appartenenza delle manifatture. Esempio: "tappeto dell'area di Karabagh di manifattura armena o curda". Le aree di produzione dei tappeti orientali dovrebbero poi venir considerate secondo i confini dell'attuale geografia politica, così da facilitare qualsiasi acquirente e/o collezionista in erba nella consultazione di qualsiasi atlante moderno. E' assolutamente inutile e fuorviante ad esempio chiamare un antico Tekkè "Bukhara Russo", quando la giusta collocazione del manufatto è invece il Turkmenistan, da quì l'indicazione più consona di: antico turcomanno o turkmeno di Tekkè del periodo russo.
venerdì 29 agosto 2008
A Sigmund Freud piacevano i tappeti
Il cognato Moritz Freud era un mercante di tappeti a Berlino, è probabile che Sigmund Freud acquistò i principali pezzi della sua collezione proprio da lui.
Uno Zigler del 1880 di misura 502cm x 390cm battuto all'asta il 3 maggio del 2001, apparteneva alla collezione dell'abitazione di Maresfield Gardens.
La stima era di £ 50,000 - 70,000, ed è stato battuto a £ 64,250.
giovedì 28 agosto 2008
Pace nel caucaso
Una foto della Georgia di un tempo: l'acquisto di tappeti al bazar di Tbilisi.
tratto da: http://rolfgross.dreamhosters.com/Georgia-GE/History/1900TBSBazaarRugealer.jpg
mercoledì 27 agosto 2008
Manutenzione ordinaria di un tappeto
Pubblico a questo proposito una scheda proprio dedicata a questa argomentazione edita da un mio amico, che è certamente sintetica ma esauriente:
"La pulizia abituale del tappeto è utile una volta la settimana con aspiratore a bassa velocità: mai il battitappeto. La spazzola aspirante, possibilmente con striscioline di velcro, va sempre usata nel verso in cui il pelo è coricato, mai contropelo. Si aspirerà la polvere superficiale, si asporteranno lanugine e peli, si farà lo stesso movimento meccanico con cui l’annodatore serra il nodo. Per tappeti delicati, molto consumati o fragili, passare morbidamente, e manualmente, una spazzola di velcro del tipo usato per spazzolare i vestiti. Poi, uno straccetto di cotone umido, bianco e pulito, passato nel senso del vello delicatamente: lanugine e polvere rimasta si appallottoleranno fra loro, consentendone l’asportazione. Chi ne ha la possibilità, per tappeti facilmente trasportabili, può adagiarli dal rovescio sull’erba quindi, con una piccola canna, mai un battipanni, batterli delicatamente lasciandoli in orizzontale ed in piano. La polvere cadrà a terra senza nessuno stress per l’armatura dell’annodato. Sulle frange, solo delicata pulizia manuale. Evitare, anche se qualcuno lo consiglia, interventi con acqua e aceto, o ammoniaca, shampoo secco, lattuga ed altro. Nella migliore delle ipotesi, è solo fatica sprecata."
Questi gli accorgimenti e i consigli per il quotidiano. Va da sè che ciclicamente, in funzione del passaggio più o meno frequente o di particolari condizioni ambientali, il lavaggio, eseguito da un bravo professionista, è indispensabile e raccomandato, perchè la semplice pulizia ordinaria a lungo andare non può ovviamente bastare. Evitate di darli alle tintorie o a chi lava a chili, rivolgetevi alla ditta che vi ha venduto i tappeti o comunque ad una ditta specializzata nel lavaggio degli annodati. Questo comunque è un altro capitolo che tratterò seguitamente.
martedì 26 agosto 2008
Idee per ambientare i tappeti
Quì il link di una pagina illustrata del libro "Maroccan Interiors" della Taschen: http://www.taschen.com/media/images/480/page_ju_interiors_morocco_25_04_0801291502_id_37402.jpg
lunedì 25 agosto 2008
Non vendo su ebay (almeno per ora)
Un saluto
domenica 24 agosto 2008
Sartirana Lomellina
Per info: http://www.sartiranaarte.com/
sabato 23 agosto 2008
La funzione sociale di questo blog
- la grande sete di informazioni che un pubblico sempre più esigente ricerca sui tappeti orientali.
- l'enorme funzione sociale di "Tappetorientale" in questo ambito, che per questo viene premiato con un numero di visite sempre crescente.
I navigatori, che in cerca di notizie approdano in questo blog, quì si appassionano e scoprono in quello che fin'ora era considerato dagli stessi un puro oggetto decorativo e d'uso, degli aspetti fin'ora mai scorti e di notevole interesse. Ovviamente non posso che esserne felice, l'obiettivo è stato centrato in pieno. Ne approfitto per ringraziare il blogger di Legnoefieno che ha conferito a questo blog il premio "weblog brillante". E' la seconda volta che ricevo questo premio, ulteriore dimostrazione del successo di quest'idea.
venerdì 22 agosto 2008
17 ° mostra dei tappeti annodati a mano a Teheran
giovedì 21 agosto 2008
Telemarket e la crisi
mercoledì 20 agosto 2008
Forse non tutti sanno che...
martedì 19 agosto 2008
Tappeto o dipinto?
Tappeto ritratto da: http://www.saeedpersianrugs.com
lunedì 18 agosto 2008
Il blog riapre
Come avevo annunciato precedentemente, Tappetorientale cambia l'aspetto grafico.
Una scelta grafica intesa a "vestire" di professionalità il blog ed i suoi contenuti, che spero abbiate apprezzato e che apprezzerete.
In questi giorni realizzerò una pagina FAQ sull'uso del sito che inserirò nella barra dei collegamenti.
Alcuni cambiamenti
Voglio ora elencare, alcune, tra le modifiche principali effettuate al sito:
- La pagina di links amici: è stata spostata - per motivi logistici - all'interno di una pagina del blog, mentre in home restano i link direttamente relativi al tema "tappeto".
- La colonna sonora: non parte più in automatico, ma funziona, attraverso un Minipod, che contiene -oltre alla classica "Turkish music"- anche altre tracce musicali.
- La funzione ricerca: sotto la barra dei collegamenti, è stata inserita una casella di ricerca interna al blog.
- Aggiornamenti RSS: tra le prime voci della barra collegamenti, troviamo il pulsante per visualizzare i feed ai commenti e gli articoli.
- Contatti: sempre nella barra dei collegamenti, troverete il nuovo pulsante "contattami". Si tratta di un form da compilare, che sostituirà a giorni il vecchio pulsante "email". Il motivo è duplice: conferire un aspetto molto più professionale al servizio e allo stesso tempo nascondere ai "robot" maligni che girano per internet di individuare la mail, evitando così l'odioso spam di cui si è sempre più vittime.
- La mission: Infine segnalo la modifica contenutistica della pagina dedicata a descrivere la mission del blog.
Programmazione
Visto e considerato che molti sono ancora in ferie, la scelta degli articoli di questa settimana ricade su di un taglio decisamente poco impegnativo.
Ringrazio tutti gli amici e lettori per la loro assiduita' nel seguire il sito. Da settembre "Tappetorientale" riprenderà le normali pubblicazioni, più nuovo e profesionale che mai.
Alberto. D.