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domenica 22 novembre 2009

Bestiario tappetologico


Ci sarebbe da farci un libro, un vocabolario, un vero e proprio bestiario tappetologico su quante terminologie creative, e strafalcioni vengono coniati e campati in aria da alcuni colleghi del settore per ingenerare nei loro clienti una percezione di maggiore pregevolezza nei tappeti da loro proposti.
Bugie, fantasie, bestialità ed ingenuità corrono e si mescolano, nell'etere e nelle pubblicità sui giornali, mostrando tappeti con nomi improbabili inventati di sana pianta, indicati con provenienze di paesi dai quali non provengono affatto e sovraprezzati per poi farli precipitare ad un prezzo invece che è nella norma.
Sono rimasto allibito l'altro giorno, sfogliando un quotidiano e riconoscendo nella pubblicità di una nota ditta di tappeti, l'immagine di un Saruq americano con sotto la scritta "Saruq" ed un prezzo di 300 euro al mq (prezzo mediamente valevole per un saruq contemporaneo e non certo per un saruq americano). Ma questo è solo un esempio, esistono innumerevoli varianti di storie o di artifizi per vendere qualcosa che altrimenti diverrebbe difficile da smerciare, e così i pakistani diventano uzbeki, vengono chiamati Herat (città afghana) o ushak (realtà anatolica), vengono chiamati Kazak (caucaso) e mille altri nomi più o meno assurdi ed incongruenti. Per aiutare le persone che non sono esperte e pertanto non hanno certo colpe se non quelle talvolta di credere alle favole e ai cantastorie, nei prossimi giorni, Tappetorientale affronterà alcuni dei maggiori inganni/errori nei quali è possibile venire incontro durante un primo acquisto (terminologie, caratteristiche, provenienze, ecc ecc).

1 commenti:

freddy ha detto...

Un'idea giusta e corretta per cercare di tutelare i consumatori. Chi ci legge potra' imparare molte cose. Grazie Freddy