Febbraio e marzo, due mesi da dimenticare, per il freddo, la crisi e anche l'influenza. Oggi è sabato e gente in giro e per i negozi ce n'è, ma la crisi c'è, è inutile negarlo, si sente eccome. I primi mesi di questo 2010 sono stati molto lenti per quanto riguarda il rug-business, soprattutto qui a Torino, dove hanno anche chiuso alcune realtà importanti. Meno vendite e tanta manutenzione anche di quegli annodati commerciali sfiniti che sarebbero invece ormai da sostituire. Ormai è chiaro che la gente non si sente sicura e preferisce aspettare e rimandare gli acquisti considerati meno primari. E' un peccato, perchè tutto ciò che rappresentava una conquista della civiltà sta diventando ormai un lusso al quale molte famiglie sono costrette a rinunciare, anche una casa confortevole e ben arredata. Poichè sono una persona positiva, sono sicuro che questa primavera le cose miglioreranno per il settore e per il mercato in generale, ma nell'attesa di questo cambiamento, poichè non si vive del solo esercizio accademico della materia e bisogna invece confrontarsi con le realtà economiche del mercato e i bisogni veri delle persone, sono costretto per fronteggiare la crisi, a concentrare momentaneamente tempo e risorse solo più sui progetti meramente commerciali, tralasciando tutti gli ambiziosi progetti culturali che avevo iniziato e/o che avrei voluto intrapprendere o proseguire. Voglio preannunciare a tutti i lettori, soprattutto a quei tanti privati che desiderano vendere il proprio tappeto usato, che sto realizzando proprio per loro alcuni importanti progetti tra i quali un servizio esclusivo ed innovativo mai realizzato finora su internet, si tratta solo di aspettare ancora poche settimane, giusto il tempo di definire alcuni dettagli e la parte grafica dei nuovi siti/portali in via di realizzazione; poi finalmente svelerò il mistero.
Fatta questa premessa, desidero significare qualche concetto:
Ho sempre anteposto al profitto, valori come il dovere e la passione.
Fatta questa premessa, desidero significare qualche concetto:
Ho sempre anteposto al profitto, valori come il dovere e la passione.
Dovere: il sentirsi in dovere di fare qualcosa per riequilibrare e rendere più onesto e trasparente un mercato che di fatto aveva allontanato nelle sue manifestazioni più becere il cliente dal tappeto.
Dovere: il dovere di salvare un'arte ed un artigianato antichissimi di migliaia di anni e che negli ultimi 20, la globalizzazione sta definitivamente ammazzando.
Passione: la passione per un'arte ed un artigianato, ma anche di un mestiere originalissimo che mi è stato insegnato e tramandato di generazione in generazione e del quale non voglio essere il punto di arrivo.
Se credete nell'utilità culturale e commerciale di quello che ho fin'ora fatto, se credete nella genuinità e nell'onestà intellettuale dei miei progetti, sostenete questo blog e gli altri miei siti. In momenti di crisi come questa, leggere e vedere un seguito non silenzioso di sostenitori è la migliore motivazione per proseguire la mia "mission".
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