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domenica 21 marzo 2010

Il tappeto orientale è eco-economy

Il tappeto annodato è una grande conquista delle genti del passato, un prodotto totalmente artigianale e naturale, a impatto ambientale nullo. E' sempre stato il simbolo di una filosofia ecosostenibile, la più vera e la più sincera, quella delle genti dell'Asia centrale. Queste originarie popolazioni nomadiche, per vivere, utilizzavano, nella misura dello stretto necessario, ciò che l'ambiente forniva, e il tappeto (fatto con il manto delle pecore allevate) diventava così il microcosmo della yurta, trasformandosi di volta in volta in oggetto ornamentale, in un paramento scaramantico, in un portavivande e un portaoggetti, in una sacca o in una sella, addirittura in una porta! Anche oggi l'annodato riflette nel suo uso originario, nelle sue proprietà e nel materiale con il quale viene prodotto lo spirito di chi lo aveva inventato, esso arreda, decora, isola dal freddo. Tutto ciò lo rende uno straordinario oggetto di arredo attualissimo per le nostre case, utile ed ecologico. Prodotti in fibre naturali (principalmente la lana) i tappeti orientali, per loro proprietà, isolano dal freddo le superfici di marmo, pietra o graniglia, contribuendo così nel periodo invernale ad un minore consumo energetico per riscaldare l'ambiente domestico, e proseguendo così il loro originale e primigenio scopo di realizzazione.

1 commenti:

antonio ha detto...

Un tappeto, oltre a scaldare, o meglio, ad isolare un ambiente, scalda anche "l'anima", rendendola più serena. Basta vedere quando, per motivi diversi, si tolgono dagli ambienti i tappeti, per rendersi conto di come le stanze sembrano spoglie e "fredde".