Il vello è formato dai cappi recisi dei nodi ed è ottenuto durante la fase di rasatura, importantissima per far risaltare con precisione i disegni. Una rasatura poco uniforme o troppo alta può infatti compromettere la nitidezza dell'impianto decorativo, per cui è importante che il vello non sia molto alto, soprattutto negli esemplari riccamente decorati. Per questo, più il tappeto è rasato più è sinonimo di produzione pregiata, più il vello è alto e meno è prezioso il manufatto. Nella manifattura dei Qashqai si segnalano tappeti dal vello lungo, detti Gabbeh, parchi nei decori e realizzati in morbida lana, la fattura di questi tappeti è abbastanza grossolana, specie quelli moderni che presentano tra l'altro una eccessiva rigidità, i prezzi tuttavia sono alti per via delle politiche locali, dove il Governo Persiano ha deciso di tutelarne la produzione con uno speciale progetto che prevede tra l'altro l'utilizzo di colori naturali.
I tappeti di maggior pregio hanno il vello interamente in seta, che conferisce ai disegni e ai colori un particolare effetto cangiante. Superbi sono anche i manufatti persiani dal vello in pregiata lana Kork (lana scelta, tosata direttamente dai colli degli agnellini), scadenti invece sono quelli che si avvalgono di lane grezze e poco morbide o di cotone mercerizzato e cascami in seta. Ci sono poi le lane di cammello e i tappeti annodati in seta artificiale detta anche "seta matta", questi ultimi destinati ad un deterioramento accellerato. L'effetto cangiante si può ottenere anche con lane di buona qualità.
I nodi: Essenzialmente si distinguono due tipi di nodi; quello simmetrico e quello asimmetrico. Nelle antiche e vecchie manifatture il primo, detto anche nodo turco, doppio nodo o ghiordes caratterizzava gli esemplari anatolici, ottomani, caucasici e centroasiatici, mentre il secondo detto anche nodo persiano o senneh era utilizzato per la realizzazione dei tappeti persiani.
Oggi questa distinzione non ha più senso, anche se il nodo asimmetrico è più adatto per riprodurre decori floreali e naturalistici, dal profilo morbido e sinuoso, mentre il simmetrico, molto più largo, viene utilizzato con buoni risultati in iconografie geometriche e ha la prerogativa di essere più resistente. Esistono poi il nodo arabo-spagnolo, eseguito su di una sola catena dell'ordito, e quello detto anche giofti, con i cappi legati a quattro catene. Il nodo ad arco, infine è veloce da realizzare ma poco resistente all'usura, per cui compare su manufatti scadenti che vengono tessuti cercando di risparmiare sui costi di produzione.
