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domenica 24 febbraio 2008

Il tappeto inteso come simbolo di potere temporale

Da oggetto d'uso quotidiano e di culto a opera d'arte il tappeto annodato divenne presto in occidente simbolo di potere temporale.
Durante il loro regno, i Safavidi infatti presero a regalare a tutte le maggiori corti d'Europa i loro splendidi ed innovativi tappeti, dando il via così una vera e suggestiva operazione promozionale.
Nel tardo medioevo il tappeto orientale in Europa divenne a tutti gli effetti simbolo di potere temporale. Possedere un tappeto persiano significava: potere, ricchezza, privilegio.
La ricerca della perfezione, la ricchezza dei dettagli, la scelta delle sete e delle lane migliori, il punto finissimo, i decori ed i ricchissimi impianti non potevano che essere percepiti come quello per il quale questi tappeti si presentavano: il lusso, l'abbondanza, lo sfarzo, la ricchezza.
In questo contesto iniziarono le grandi spedizioni in oriente, i mercanti veneziani ne erano il capostipite, lungo la via della seta, uomini di tutti i paesi iniziarono a inoltrarsi lungo l'Asia minore e la Persia alla ricerca di tappeti che poi sarebbero stati venduti alle migliore casate europee.
Durante il Rinascimento vennero importati in Europa dall'Oriente diversi tappeti, un enorme successo (anche pittorico) lo riscontrarono alcuni Ushak di piccolo formato: la loro decorazione era costituita da grandi motivi geometrici e da un elegante arabesco dai colori piuttosto forti, coi fondi generalmente di colore rosso e i bordi costituiti da un disegno cubico assai stilizzato o da motivi floreali in genere di colore blu. I grandi pittori fissarono con estrema precisione lo stile di questi tappeti raffigurandoli nelle loro tele. L'italiano Lorenzo Lotto (1480-1556) dipinse nei suoi quadri un gran numero di questi tappeti dai disegni angolosi, tanto che essi presero ben presto il nome dal pittore, perdendo così il nome d'origine.
Questo intendimento del tappeto annodato (quello persiano nello specifico) visto come simbolo di potere economico quanto temporale è giunto fino ai giorni nostri, basti pensare alla collezione di Bukhara di Buckingham palace o alle collezioni del Quirinale e dell'Eliseo, per non parlare degli enormi tappeti extrafini delle ambasciate, qualunque paese esse rappresentino, dove il tappeto è un elemento immancabile.



In questo dipinto di Hans Holbein (Il giovine mercante) un tappeto di tipo "Holbein" viene fedelmente riprodotto sul tavolo di lavoro del giovane mercante tedesco.

In questo dipinto di Lorenzo Lotto (Marito e moglie) un tappeto di tipo "Lotto" viene fedelmente riprodotto sul tavolo dove si appoggiano i due coniugi.

2 commenti:

sauvage27 ha detto...

Stupende le tue pagine....ben tappezzate... , ..mandi mandi ...Loris....(ho aggiunto il tuo link nel mio blog minerale)

Alberto De Reviziis ha detto...

Ti ringrazio per i complimenti.
Da amatore dei tappeti orientali, ho rilevato un vuoto d'informazione, per questo è nato questo blog, per dare gli strumenti (a chi fosse interessato) di conoscere e condividere con me questa passione.

Un saluto