Decidere di fare dello studio dei tappeti lo scopo della propria vita è una decisione ammirevole e premiante che richiede amore, dedizione, impegno e persino risorse. Ma presto o tardi anche il più appassionato si ritrova a fare i conti con la realtà e inizierà a chiedersi: "chi sono io?". Definirsi esperto risulterà infatti troppo presuntuoso, in quanto i veri conoscitori sono molto pochi, forse una vita intera non sarà sufficiente per raggiungere una competenza universale.
"Studioso" poi sembrerà troppo poco calzante, l'immaginario collettivo è quello tipico dei personaggi da film, dove questa professione si concretizza nei mille viaggi in oriente da un villaggio ad un bazar, sovvenzionati da qualche ricco mecenate o da qualche provveditorato o ministero. La definizione "perito" parrà troppo formale, troppo amministrativa e riduttiva.
E dunque? Il salvagente è stato lanciato 26 anni fa da Kurt zipper un tedesco che aveva trovato la stessa difficoltà nel definire la sua professione di fronte all'inadeguatezza della lingua tedesca, e si tratta di un neologismo: Tappetologia (tapitologie, tapitology). Ecco dunque come definirsi: "tappetologo", e a chi chiederà lumi su questa professione, si risponderà che il tappetologo è chi studia i tappeti orientali e tutto il contesto in cui vengono prodotti: la storia, la geografia, l'ambiente, il clima, la popolazione, la lingua, la cultura, la religione, la tradizione. Grazie a questo neologismo si è riusciti ad abbaracciare ed unificare una serie di professioni e categorie: dai mercanti ai collezionisti, fino a far stringere i legami tra studiosi di differenti discipline, che insieme hanno gettato le basi per lo studio dell'arte del tappeto. Questo sito tratterà esattamente questo, l'eterogeneità degli argomenti previsti dalla tappetologia, e ben vengano quindi i visitatori e gli appassionati anche con i loro contributi, perchè tutti possono dare il loro aiuto per far crescere questa eclettica scienza.
Articolo liberamente adattato da "tappeti studiosi e tappetologia" della rivista Gherèh
"Studioso" poi sembrerà troppo poco calzante, l'immaginario collettivo è quello tipico dei personaggi da film, dove questa professione si concretizza nei mille viaggi in oriente da un villaggio ad un bazar, sovvenzionati da qualche ricco mecenate o da qualche provveditorato o ministero. La definizione "perito" parrà troppo formale, troppo amministrativa e riduttiva.
E dunque? Il salvagente è stato lanciato 26 anni fa da Kurt zipper un tedesco che aveva trovato la stessa difficoltà nel definire la sua professione di fronte all'inadeguatezza della lingua tedesca, e si tratta di un neologismo: Tappetologia (tapitologie, tapitology). Ecco dunque come definirsi: "tappetologo", e a chi chiederà lumi su questa professione, si risponderà che il tappetologo è chi studia i tappeti orientali e tutto il contesto in cui vengono prodotti: la storia, la geografia, l'ambiente, il clima, la popolazione, la lingua, la cultura, la religione, la tradizione. Grazie a questo neologismo si è riusciti ad abbaracciare ed unificare una serie di professioni e categorie: dai mercanti ai collezionisti, fino a far stringere i legami tra studiosi di differenti discipline, che insieme hanno gettato le basi per lo studio dell'arte del tappeto. Questo sito tratterà esattamente questo, l'eterogeneità degli argomenti previsti dalla tappetologia, e ben vengano quindi i visitatori e gli appassionati anche con i loro contributi, perchè tutti possono dare il loro aiuto per far crescere questa eclettica scienza.
Articolo liberamente adattato da "tappeti studiosi e tappetologia" della rivista Gherèh
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