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lunedì 23 giugno 2008

Il significato dei simboli

Quello dedicato al significato dei simboli rappresentati nei tappeti orientali è un capitolo estremamente complesso, dal momento che attraverso i secoli si sono confusi e talvolta persi i significati originari attribuiti a motivi che agli occhi di oggi possono apparire puramente decorativi. Sfortunatamente, l'assenza di continuità nella documentazione con il suo frazionamento in vari spezzoni non sempre collegabili fra loro, impediscono una lettura priva di dubbi del simbolismo sui tappeti. Ma è proprio grazie ai misteri che circondano i suoi simboli, se il tappeto orientale è oggi oggetto di studio nonchè sinonimo di fascino e mistero, tanto per gli studiosi, gli appasionati e i collezionisti, quanto per i semplici acquirenti.
Nati da popolazioni presumibilmente nomadi o seminomadi, i primi tappeti orientali e quindi i loro decori ebbero come significato un valore talismanico, o filosofico. Ma con lo sviluppo degli scambi e il diffondersi dei motivi, intesi dall'esterno come pura decorazione, si ha un progressivo svuotamento di ogni preciso significato simbolico impiegato nell'ambito di uno schema logico quale doveva essere l'impianto di un tappeto nella sua complessità. Questo svuotamento concettuale prosegue tutt'oggi, soprattutto nelle grandi manifatture cittadine, di atelier o dedicate al settore "decorativo" mentre una certa coerenza concettuale sopravvive -malgrado l'ignoranza spesso di chi li annoda- nei tappeti nomadi e/o di piccoli centri, grazie a quel conservatorismo che da sempre contraddistingue e ha contraddistinto le popolazioni montane, pedemontane, di villaggio oltre che naturalmente quelle tribù nomadi ancora oggi seminomadi in Iran come nello Xinjiang. Alla luce di quanto spiegato, dovrebbe risultare chiaro che ben poco di coscientemente simbolico vi è in molti tappeti contemporanei, anche se pur di altissimo livello, a meno che non si voglia pedantemente, sofisticamente e forzatamente scomporre nella lettura, ogni singolo elemento del tappeto, per giungere alla conclusione paradossale che nulla è fatto per caso e che tutto è simbolico.
Il mondo musulmano, quello zoroastriano, quello cristiano armeno e quello religioso cinese, sono le fonti a cui la tradizione artigiana ha attinto i simboli più diffusi, ma anche la scienza (matematica araba e astronomia) ha influenzato abbondantemente la decorazione. Ciò a consentito nella storia, lo svilupparsi di una tale moltitudine di simboli da poterli oggi inquadrare in una vastissima serie di famiglie e sottofamiglie: simboli religiosi, numeri, simboli vegetali, simboli animali, ecc.

1 commenti:

antonio ha detto...

Concordo che nelle produzioni attuali, tranne rarissimi casi a tema, la simbologia sia più legata a concezioni d'arredamento, di abbinamento dei colori, di esigenze mercantili, che ad uno sviluppo storico-religioso. Certo, ancora oggi, ad esempio, si annodano tappeti con rappresentati uccelli: ma perchè sono decorativi, non perchè ritenuti capaci di collegare il mondo terreno con quello divino. Arrivederci.