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mercoledì 25 giugno 2008

Il significato dei simboli (3° parte)

L'incognita Armena

Spesso i simboli derivano da retaggi a culti pagani naturalistici e zoomorfi, altre volte i simboli derivano direttamente dalla più giovane religione islamica, indipendentemente dalla loro origine è frequente il fatto che chi li riproduce oggi, non ne conosca più il loro profondo ed autorevole messaggio. Un esempio di questa deriva concettuale ce lo fornisce un simbolo molto caro all'islam: il mehrab, che da segno si è col tempo trasformato in un puro motivo decorativo.
Questo svuotamento concettuale che prosegue tutt'oggi, soprattutto nelle grandi manifatture cittadine, di atelier o dedicate al settore "decorativo" produce tappeti di sicuro gradevole effetto decorativo, ma assolutamente incoerenti dal punto di vista concettuale.
Per fare un esempio: non ha nessun senso accoppiare motivi che ricordano il fuoco (simboli zoroastriani) con il disegno della mano di Fatima (tipico dell'Islam); ciò avviene solo in quanto il linguaggio simbolico è stato completamente dimenticato.
Una coerenza concettuale sopravvive invece -malgrado l'ignoranza spesso dello stesso annodatore- nei tappeti nomadi, grazie a quel conservatorismo che da sempre contraddistingue e ha contraddistinto le tribù mediorientali e asiatiche. Secondo una teoria affascinante sostenuta da importanti ricercatori (uno di questi è Volkmar Gantzhorn) tale fenomeno consevatorista sopravviverebbe -sempre nell'ignoranza di chi li annoda- in tappeti turchi, caucasici e persiani su modelli iconografici questa volta però acquisiti o usurpati di tipo armeno. Il popolo armeno infatti venne costretto spesso nella sua storia alla diaspora, fu decimato dalle persecuzioni, soggiogato dalle dominazioni straniere (basti solo pensare a quella Selgiuchide), e sottoposto a trasferimenti forzati soprattutto verso la Persia Meridionale e la Grecia Settentrionale. Per proteggersi e proteggere il proprio culto e la propria identità dalla soverchieria islamica, gli armeni diedero ai simboli dei loro tappeti un linguaggio destinato ai soli "iniziati" di significato cristiano. Questa loro scelta di linguaggio afigurale, fortemente simbolica dell'ornamentazione bidimensionale finì col produrre -nel tempo- una consonanza molteplice, e nei punti essenziali ostentata con l'Islam. Si produsse così tra le due popolazioni (quella islamica e quella armena) un processo di osmosi culturale, dove anche in questo caso i decori vennero alla fine svuotati del loro significato religioso, e dalle popolazioni musulmane riprodotti nella loro semplice valenza ornamentale.

1 commenti:

antonio ha detto...

Molto interessante e ben svolto l'argomento trattato. Volevo aggiungere che il tappeto Armeno, che presentava caratteristiche decorative floreali ed animali, sullo stile persiano, con il condizionamento islamico è costretto a tramutare questo stile da naturalistico in geometrico. Molti autori citano i tappeti "a drago" come esempi di questa mutazione. Cari saluti.