Mentre l'artigiano annoda, esegue una trazione sul filo, trazione che è quasi sempre rivolta verso il basso perché egli tende a comprimere il nodo sulla parte di tappeto già terminata; questa tensione, da altri indicata come «giro di mano», permette che i nodi si presentino con il pelo girato in un determiminato senso che dà al tappeto terminato un suo «verso», esattamente come avviene per il velluto, che ha verso e controverso, o per il pelo degli animali, che cresce anch'esso secondo un senso per cui si ha «pelo e contropelo». Il tappeto osservato secondo il «verso» dell'annodatura presenta una certa colorazione e una determinata profondità di luce, se osservato «controverso» può cambiare completamente mutando colore e vivacità, il che è molto importante tener presente quando si tratta di disporlo in un ambiente o in una certa situazione d'arredamento. Se vorrete quindi, che entrando in una determinata stanza, il tappeto da quel punto di vista si presenti più chiaro, dovrete disporlo nel senso del pelo, diversamente non avrete altro da fare che girarlo. Riconoscere il verso di un tappeto è facilissimo, lo si fa accarezzando il vello nei due sensi verticali del tappeto, il senso dove il vello oppone resistenza è quello del contropelo.
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