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sabato 18 ottobre 2008

"Fake" cinesi

Se una volta i migliori tappeti cinesi venivano prodotti in Persia e in Turchia, oggi sono invece i cinesi a riprodurre tappeti turchi e persiani. La maggior parte dei turisti, quando si recano in Turchia o in Persia, credono di fare l'affare, ritrovandosi a contrattare e mercanteggiare tappeti che credono "locali" e che invece sono prodotti e importati dalla Cina. E' il risultato della globalizzazione aggressiva e delle regole del profitto, ma anche di una certa creduloneria e dabbenaggine popolare che crede di saper sempre tutto, anche riconoscere un tappeto vero di Herekè da uno fasullo fatto a Pekino. Una giusta lezione, per quei turisti dilettanti che nulla sanno di tappeti e che pretendono di fare a meno dell'esperienza e della professionalità messa a disposizione da un commerciante di tappeti italiano.

4 commenti:

freddy ha detto...

caro Alberto: ancora una volta devo confermare quanto tu dici, ma non per sentito dire o per averlo letto da qualche parte. Lo posso asserire per la conoscenza diretta di un professionista il quale mi ha chiamato per farmi veder proprio un Hereke' acquistato ad una trasmissione televisiva MOLTO NOTA pagato circa 5000 euro. L'ho veduto, sono rimasto allibito in quanto non pootevo immaginare che si potesse arrivare a tanto! Pero' poiche' non sono molto esperto di Hereke' ( amo molto i tappeti caucasici) l'ho portato in visione ad un mio carissimo amico iraniano profondo conoscitore dei tappeti specialmente antichi, il quale ha consigliato il cliente di intraprendere un'azione legale in quanto altro che Hereke' turco ERA UNA PERFETTA IMITAZIONE CINESE. Sul certificato di garanzia non era ovviamente indicato: credo che questo professionista abbia intrapreso a suo tempo l'azione legale ( tanto questa NOTISSIMA trasmissione e' stata piu' volte portata in giudizio). Caro Antonio altra gente da mandare sull'Ararat!
Per fortuna c'e' gente seria come la ditta Orler di Marcon ed il Centro Serena a Roma, i quali con correttezza e professionalita' mantengono , a mio parere e spero un giorno di non dover cambiare idea, alto l'interesse sul tappeto nelle trasmissioni televisive. Ciao a tutti Ftreddy

antonio ha detto...

Devo purtroppo rimarcare, come evidenziato dall'amico Freddy, che si sta andando verso una generalizzazione di simili comportamenti. Gli esempi sono numerosissimi, dagli Herat dichiarati afgani e fatti in Pakistan, ai Kirman indiani e cinesi, ai Nain e Esfahan dalle firme fasulle, e via così. Che fare? Nulla, non si può fare nulla, tranne non comprare.
Tristi saluti.

paolo ha detto...

Colgo l'occasione per proporre una domanda, una testimonianza e una curiosità.
La domanda in realtà l'avevo già posta in precedenza: c'è qualche indizio per poter distinguere un Herekè originale da un "falso" cinese?

La testimonianza è relativa alla menzionata "nota trasmissione televisiva". Agli esordi della mia passione per il tappeto ho fatto acquisti presso di essa. Tra questi un tappeto caucasico, con tanto di certificato attestante l'origine caucasica. Quando in seguito un amico commerciante-restauratore persiano l'ha visto, mi ha detto trattarsi di uzbekistan (pakistano). Oggi non ho più quel tappeto, ma se avessi avuto disponibilità economica per intentare una causa avrei denunciato la nota ditta.

La curiosità: dopo averli visti etichettati come Ziegler ed Herat, ho trovato recentemente quei tappeti decorativi pakistani con la denominazione di Sultanabad! Quale sarà la prossima?

Alberto De Reviziis ha detto...

Personalmente la mia conoscenza del tappeto viene molto per esperienza empirica, un Herekè cinese lo riconosco a naso non ho metodi di raffronto tecnici da poterti elencare. Pensa che all'età di 15 anni riconobbi un tappeto rumeno senza fino ad allora averne mai visti, insomma addirittura qualcosa di istintivo.