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sabato 4 ottobre 2008

Un piacevole riconoscimento

Un amico di "infotappeti" proveniente da Trento è venuto qualche giorno fa a trovarmi. E' stato ovviamente un piacere conoscerlo ed è stato altrettanto piacevole leggere su "infotappeti" le sue impressioni al riguardo. In neanche mezz'ora ha capito tutto di me e della mia filosofia di vita, evidentemente sono proprio un libro aperto, ma va bene così.

Ecco cosa è stato scritto:

"Mercoledì sono stato per lavoro a Torino e naturalmente ho colto al volo l’occasione per conoscere il fondatore e visitare il suo negozio. Purtroppo si è trattato di una visita brevissima (mezz’ora: io di solito dai negozianti ci bivacco finchè non mi buttano fuori!), perché avevo la macchina praticamente in mezzo alla strada con collega impaziente all’interno. Devo dire che sono rimasto colpito dalla cortesia di Alberto e dal suo modo di intendere il mestiere: lui davvero vende tappeti, come mi ha raccontato (e gli credo) perché gli piace talmente comperarli che dopo deve venderli per poterne comperare altri. Cosa che farei anch’io, se avessi un minimo di base (di preparazione e finanziaria). Questa filosofia si riflette chiaramente sulle scelte, che sono poi condizionate anche dall’ambiente piccolo: tappeti scelti accuratamente senza nessuna pretesa di inseguire il pezzo da collezione fantastico (e carissimo), ma con attenzione e gusto. Il risultato è un negozio ideale per chi volesse cominciare una collezione a cifre possibilissime, con pezzi magari non antichi ma certo molto vecchi e di qualità ed offerti a prezzi vantaggiosi. Segnalo ad esempio un vecchio bel sumak a poco più di mille euro ed alcuni vecchi ottimi anatolici ancora più convenienti. Sconsiglio invece a chi vuole il pezzo da fantascienza e preferisce pagarlo il doppio per dire di averlo pagato una fortuna."

2 commenti:

antonio ha detto...

Non vorrei sembrare blasfemo ma, dieci anni fa, quando "il Giulio" chiuse la bottega, fu uno dei giorni neri della mia vita. Giulio era "IL MIO SALUMIERE" di fiducia. Lui, zitello, mi accantonava l'osso del prosciutto per la minestra, mi preparava l'insalata russa e di mare, mi faceva la "cazola", ed i milanesi e varesotti sanno a cosa mi riferisco, faceva solo per me e sua mamma la lepre in salmì. A sessantatre anni, praticamente un bambino, decise di chiudere bottega. I Supermarket, lo avevano massacrato. Ecco, l'arte di una vita veniva immolata sull'altare del seriale. Ricorda Alberto, per quanto ti riguarda, non permetterlo. Mi raccomando, fra trentanni io non ci sarò più, ma tu devi essere ancora li a stupirti per la bordura di uno Shirvan. o il verde di un Ladik. Dovrai pensare "Ma guarda sto verde, ci fosse Antonio chissà come gli piacerebbe". Ciao, una buona notte.

freddy ha detto...

ciao Antonio sono Freddy. Sai perche' mi piace questo blog? perche' si parla dei nostri amati(tappeti) senza scendere in disquisizioni "tecnicosapientone", ma con naturalezza e piacere di quest'arte portando sempre esempi semplici ed attinenti come fai tu. Anch'io mi associo alle tue parole ringraziando Alberto della sua disponibilita'. Ciao freddy