Subscribe:

lunedì 5 gennaio 2009

Sherkate Fars

Sherkate Fars è il termine abbreviato di "Sherkate Sahamie Farshe Iran"ovvero più o meno letteralmente "Compagnia nazionale del tappeto persiano". Si tratta di una società statale iraniana fondata nel 1936 da Scià Reza Pahlavi, uno dei più grandi convinti sostenitori del tappeto persiano. Da allora la Sherkate Fars svolge una capillare opera di controllo e di organizzazione, sul territorio, sostenendo numerose manifatture, promuovendo corsi, scegliendo laboratori per preparare filati di qualità, selezionando manifatture in città e in campagna a cui poi vengono fornite ottime materie prime e cartoni rigorosamente controllati.
Spesso è facile riconoscere se un certo tappeto è un prodotto Sherkate, ma è molto più difficile stabilire invece il luogo in cui in Iran un tappeto Sherkate è stato realizzato, in quanto questo genere di realizzazioni sono spesso slegate alle tradizioni della regione dove uno stabilimento Sherkate opera . "Sherkate" in conclusione è una garanzia di qualità e di bellezza, un pilastro affidabile nel variegato mondo di tappeti, che fino agli inizi della seconda metà del XX secolo ha fornito un freno all'altrimenti sicura deriva e decadenza del tappeto persiano, ma che oggi al tempo stesso ha finito con il diventare l'ennesima spersonalizzazione ed alienazione del prodotto.

1 commenti:

antonio ha detto...

La funzione svolta dalla Sherkate Fars, voluta e gestita dall’autorità persiana, è molto simile ad una manifattura poco conosciuta che, fra la fine dell’ottocento ed i primi anni del novecento, fu attiva a Tabriz: la PETAG. A differenza della Ziegler, che faceva realizzare annodati su schemi propri, la tedesca Petag (Persische Teppiche Aktien Gesellshaft) riproduceva tappeti dell’epoca classica persiana, adottando gli stessi disegni, colori naturali, tecniche. Conosco una persona che possiede un’esatta riproduzione del tappeto “Ardebil”, scritte e colorazioni comprese, attribuito a questa manifattura. Unica differenza, le misure ridotte rispetto all’originale. Ricordo che anche in Turchia, con il progetto DOBAG e la gestione GESTAS, si stà facendo un analogo percorso di recupero della tradizione annodatoria locale.