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sabato 4 aprile 2009

Facebook gabbia dorata che ingabbia internet anzichè liberarlo


Internet sta male, e la malattia è Facebook. Risulterò forse impopolare con questa mia presa di posizione inaspettata, ma ho studiato anche psicologia e non mi è difficile a distanza di un po di tempo tracciare il risultato evidente di questo contaggiosissimo fenomeno che ha letteralmente dirottato e manipolato il 75% delle attività internettiane della gente. Facebook è sicuramente intrigante, illude le persone di essere più vicine le une alle altre e le fa sentire al tempo stesso tutte importanti. Ma è una gabbia dorata, perchè ogni cosa scritta resta scritta nella propria bacheca o in quella degli amici (veri o presunti) e la possono leggere solo le persone che fanno parte della cerchia dei conoscenti che condividono il profilo, oltre naturalmente gli aministratori di Facebook. Oggi tutti scrivono su facebook, condividono pensieri, emozioni, giocano e invitano i propri amici a sottoscrivere campagne e petizioni virtuali, raccontano la telecronaca di quello che fanno in quel momento e pubblicano le loro foto. Il risultato è stato l'abbandono dei blog, dei siti, dei forum, spazi cioè che avevano invece un accesso ed un imprinting decisamente più pubblico e che rendevano un servizio pubblico alla comunità. Faccio un esempio: sarebbe servito a qualcuno se Tappetorientale si fosse trasferito su Facebook? Se consigli e informazioni fossero state pubblicate solo ad uso e consumo dei contatti da me accettati? ovviamente la risposta è no!
Oggi la maggior parte di quello che si scriveva e si faceva su internet fino a qualche tempo fa, si è via via rarefatto, si è dissolto, è scomparso, anzi no è stato convogliato su Facebook: il più grande strumento per il controllo della massa che sia mai stato creato. Su Facebook infatti non esiste privacy, non perchè questa venga violata, ma perchè sono gli stessi cittadini di "internet" che mettono in piazza ogni loro cosa, ogni loro gusto, preferenza, informazione, da quello che stanno facendo in quel momento fino ad arrivare alla pubblicazione dei propri dati sensibili. Lo scotto della Facebookmania lo pagano sicuramente anche blog come Tappetorientale e Tappetimagazine, dove il numero dei commenti è letteralmente crollato, ma del resto lo pagano un po tutti (blog molto più famosi di quelli dei tappeti hanno subito un calo di interesse o di commenti). Tappetorientale, certamente prosegue nel suo cammino di informazione, ma prima la gente uscirà dalla sbornia di Facebook e prima sarà meglio per tutti. Usare Facebook con moderazione dovrebbe essere un imperativo categorico, per tutti, pena la perdita della diversificazione e dell'alternativa su internet, e allora se così dovesse essere, un giorno ci accorgeremo tutti, una volta usciti da Facebook che davvero oltre a questo Social Network non ci sarà più nulla.
Linko qui di seguito due link interessanti relativi proprio all'abuso di Facebook da parte della gente:

5 commenti:

Gianluca Pistore ha detto...

ha ragione Alberto! Solo che come ogni cosa non è mai negativa, è possibile rigirarla a nostro favore:
se Alberto creasse una comunità di amanti o appassionati di tappeti su facebook si farebbe pubblicità gratuita perché potrebbe, poi, rimandarli a questo blog....

Alberto De Reviziis ha detto...

Non credo, credo invece che tutt'al più continuerebbero a cercarmi su facebook, riducendo l'apporto e l'interazione a discussioni banali e chiuse tra le mura di Facebook. riflettici Gianluca anche il tuo blog è crollato da quando ti sei trasferito su facebook, chi ti scriveva e ti leggeva ora interagisce in maniera molto più leggera su questo deleterio Social Network.

Gianluca Pistore ha detto...

Uso Facebook per avvicinare i ragazzi del mio liceo che sono molto più diffusi su facebook e su msn che su blogger. Uso facebook per contattare più persone, infatti mi sembra di parlarci meglio, lì devi dare nome e cognome, mentre su blogger puoi essere un anonimo qualunque... tutto con moderazione... ;-)

antonio ha detto...

Io credo d'essere immune da "pruriti" che spingono a socializzare in ogni modo; con chi e con cosa poi è comunque sempre difficile da capire. Sarà perchè sono vecchio, sarà perchè mi muovo male con il mezzo informatico, ma non riesco a capire come si possa fare ad interagire "seriamente" con una persona virtuale, attraverso un mezzo virtuale. Parlando di "tappeti", mi interesserebbe Facebook solo per dire pubblicamente ad un paio di "coglioni", che non rispondono alle lettere di critica, quanto sono ignoranti in quello che fanno. Visto che non mi iscriverò certamente, questo non potrò mai comunicarglielo: pazienza, sopravviverò comunque.

freddy ha detto...

Caro Antonio dici che sei vecchio e non so quanti anni effettivamente hai, pero',se permetti, dimostri una freschezza di idee tipica di un giovanotto. Non ti preoccupare di quelli che non ti rispondono, probabilmente non hanno le qualita' per farlo. Gia' ho espresso ad Alberto le mie idee: facebook non mi piace, preferisco dialogare e continuare a collaborare sui vari blog(tappetimagazine,infotappeti e tappetorientale) come ho fatto fino ad ora. A proposito ho 62 anni e quindi anch'io non sono di primo pelo! Ciao Freddy