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domenica 31 maggio 2009

I tappeti Kerkì


Voglio dedicare una piccola citazione agli ormai scomparsi tappeti Kerki. Si tratta di una varietà di "Afghan" di particolare pregio, che ha avuto il suo momento migliore di produzione nell'ottocento, e che oggi è completamente interrotta salvo squallidi tentativi di imitazioni afghane e persiane quando non addirittura turche. I tappeti Kerki prendono il nome dal paese vicino al confine dell'Afghanistan sul fiume Amu-Daria (anticamente noto con il classico nome di Oxus) che è stato il loro centro di produzione.

I Kerkì conservano la decorazione a medaglioni disposti in file regolari ma sono riconoscibili per la maggior bellezza della lana, del colore e della annodatura. Hanno inoltre caratteristiche cimose colorate in rosso, alte e percorse da righe di trama verdi o blu.

Esiste anche una varietà di Afghan Kerki realizzati invece in Persia da immigrati afghani e prodotta nella vicina provincia del Khorassan, più precisamente nel circondario di Firdaus : si tratta di esemplari non particolarmente belli, spesso con tinte brutte ed annodatura mediocre.

3 commenti:

freddy ha detto...

E' bello ricordare questa tipologia di tappeti ormai di reperimento impossibile ( almeno quelli originali) . Il nome e' preso dal nome del paese KERKI , nome esatto KERKICI, situato ai confini orientali del Turkmenistan Occidentale. Molti lo considerano come una variante dei Saryk, per una certa similitudine delle bordure e dei Gol, ma il colore scuro delle frange lo fa riconoscere. Fa effettivamente parte della famiglia degli Afgan ed e' veramente stupendo. Bravo Alberto!. Freddy

antonio ha detto...

Volevo aggiungere all’interessante articolo, che le genti Kerki sono Turkmeni che hanno conservato una loro precisa identità storica, rifiutando sempre di essere accomunati agli Ersari, di cui condividevano alcune usanze. Da sempre agricoltori, i loro tappeti adottano il nodo asimmetrico e due passaggi flosci di tramatura che conferiscono, come altre produzioni turkmene, una grande morbidezza al tappeto. Negli ultimi trent'anni, per scopi commerciali, hanno affiancato ai decori dal tradizionale “göl”, anche altri disegni non appartenenti alla loro storia. Si è inoltre introdotto l’uso di lane scadenti, come quelle prelevate da animali macellati, della canapa per la struttura, e dei coloranti sintetici.
Un saluto

antoscara ha detto...

Interessantissimo articolo.
Secondo Eiland, Kerki farebbe parte di un gruppo di cinque villaggi che costituiscono l'area di Beshir.
Tale ipotesi - peraltro non confortata ed ancora oggetto di discussione - discende da una analisi etimologica del nome Beshir, contrazione di Besh (cinque) e Shahr (villaggi).