La cultura del tappeto oggi, deve necessariamente significare anche responsabilità sociale, poichè in molti paesi in via di sviluppo la produzione contemporanea dei tappeti è demandata a una manodopera minorile, realtà alla quale ovviamente va prestata molta attenzione. E' infatti anche per questo motivo che la mia scelta aziendale è, ed è sempre stata improntata, nella ricerca e nella vendita dei soli tappeti di vecchia e antica fattura, oppure di quei tappeti decorativi contemporanei provenienti da realtà tradizionalmente storicizzate e in questo senso garantite: Caucaso, Turchia, Persia, dove i bambini non annodano tappeti.
La generalizzazione: tappeto annodato uguale sfruttamento del lavoro minorile è purtroppo tristemente in uso da parecchi anni, e colpisce indiscriminatamente anche quelle tradizioni tessili che invece non fanno lavorare i bambini. Il pubblico che è superficialmente molto attento per quanto concerne i diritti fondamentali dell'uomo, ma è deficitario nelle informazioni specifiche, tende così a generalizzare, boicottando una produzione intera e un lavoro che sostiene milioni di famiglie, bambini compresi. A tal fine è bene chiarire una volta per tutte che non tutti i paesi impiegano manodopera minorile per realizzare tappeti. Le realtà dalle quali provengono tappeti annodati da manodopera infantile sono quelle meno tradizionali, ossia: India, Pakistan, Cina, Nepal e paesi del Nord Africa produzioni che scadono proprio per questo motivo in qualità e che tradizionalmente hanno poca o non hanno nessuna storia del tappeto. Tutte le altre produzioni quelle invece storicizzate: Turchia, Azerbaijan, Armenia, Georgia, Iran, e Tibet, non solo non appartengono alla lista nera, ma producono soprattutto annodati di qualità (che siano di produzione domestica, di atelier o di fabbrica) realizzati secondo specifici canoni tradizionali, estetici, e di esceuzione tecnica.
Va comunque detto che negli ultimi anni l'impegno responsabile dei grandi canali distributivi sta iniziando a mutare le cose anche in India, in Pakistan e in altri paesi; sono infatti nati in questo senso dei progetti, delle fondazioni e dei veri e propri marchi garantiti (come Rugmark), che per quanto concerne le produzioni contemporaneee dei tappeti indiani e pakistani, non solo certificano la natura del tappeto, ma che si preoccupano anche di supportare quelle famiglie di operai tessili, nel fornire a loro e ai loro figli un'istruzione ed un aiuto adeguato affinchè questi non debbano lavorare. Perchè uno degli aspetti più problematici che sono ed erano correlati al togliere i bambini dai telai, era quella che fare ciò significava automaticamente far precipitare le loro famiglie in uno stato di indigenza di cui gli stessi piccoli sarebbero stati le prime vittime.
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