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lunedì 4 febbraio 2008

La struttura del tappeto: la trama

Attraverso l'ordito si fa passare la trama e questa struttura serve anche a reggere i nodi. A opera finita essa non si deve vedere sul dritto, per cui è preferibile nasconderla sotto un vello piuttosto alto. Passaggi di trama non ben ribattuti permettono di velocizzare i tempi di lavorazione, ma danno un manufatto poco resistente all'usura, sul quale con il passar del tempo i nodi avranno una scarissima tenuta. La trama si può realizzare in lana o cotone, anche la seta è un ottimo materiale, ma in genere la si utilizza solo per esemplari di pregio.
In alcune aree del Beluchestan, del Kurdistan, dell'Hamedan, del Bakhtiari, del Caucaso, dell'India e del Pakistan si ricorre a un unico passaggio di trama che attraversa alternativamente l'orditura da sotto a sopra dopo ogni fila di nodi. Si può riconoscere tale tipo di trama singola perchè al rovescio del manufatto compaiono dei puntini bianchi, che corrispondono alle parti delle catene d'ordito non ricoperte dalla trama. Nelle manifatture persiane di Kerman e di Bigiar si usa invece la più complessa tramatura doppia che, passando due volte sull'ordito, ricopre al rovescio ogni parte dei suoi fili.
La tecnica più raffinata è quella detta lul baft, che viene utilizzata per la maggior parte dei tappeti persiani. La lul baft richiede operazioni piuttosto complesse, che attraverso una forte tensione devono suddividere in due livelli i fili dell'ordito, per poterne poi nascondere uno tra il vello, ma garantisce un'ottima resistenza al tappeto ed è quanto mai adatta per far risaltare ogni suo particolrae decorativo. Un manufatto eseguito secondo questa modalità si distingue perchè sul rovescio compaiono delle scanalature e i nodi di ogni centimetro quadrato sono equivalenti sia in lunghezza che in larghezza.

3 commenti:

antonio ha detto...

Per dare un contributo all’interessante articolo, volevo segnalare come in alcune zone di produzione i passaggi di trama non sono regolari. Ad esempio, nel Khorasan persiano, in molte manifatture, era generalizzato l’uso di una trama singola per ogni riga di nodi; dopo sei/dieci righe, i passaggi diventavano due o tre. Guardando il rovescio, si poteva notare come, a fasce regolari, una grossa riga, la trama supplementare, attraversasse il campo in senso orizzontale. Lo stesso artificio, per rendere più veloce la produzione, era stato adottato a metà del secolo scorso dal maestro Tabatabai di Tabriz. I suoi manufatti molto battuti, avevano una sola trama che diventava, dopo una ventina di righe, doppia. Questi tappeti erano robusti ma non rigidi, come capitava ad altri annodati di Tabriz. Un saluto, Antonio.

Antonio La Trippa ha detto...

non me ne intendo molto di tappeti...ma passo a dare un saluto!!a presto

Alberto De Reviziis ha detto...

X antonio: grazie per il sempre puntuale pregevole contributo.

x antonio la trippa: benvenuto! Dici di non intenderti di tappeti? Questo sito è nato proprio per questo, per aprire la conoscenza di questo settore a chiunque.