- decisione dell'annodatore, che in corso d'opera, non ritiene più soddisfacente un certo risultato
- una matassa di lana proveniente da un altro bagno di colore
- un' interazione chimica dei colori, con le sostanze minerali presenti nelle differenti acque con le quali il manufatto viene di volta in volta lavato, durante gli spostamenti della carovana
- l’utilizzo di un’insufficiente mordenzatura, procedimento che consente l’assorbimento e il fissaggio delle tinte alle lane
- una non perfetta ripreparazione della tinta per i filati necessari a terminare un annodato. Infatti, “pesare” in modo esatto una base di tinta vegetale è molto più arduo che utilizzare una tinta a base sintetica già preparata
Anche se gli abrash sembrano compromettere l'effetto di uniformità cromatica e possono indurre l'inesperto a interpretarli come una imperfezione, costituiscono invece una delle prove più sicure sulla provenienza artigianale di un tappeto, in quanto dimostrano che il manufatto in questione è tinto dal suo stesso annodatore. L'abrash è - quando si tratta di una manifattura rurale e/o nomadica - pertanto una garanzia, per un prodotto di manifattura cittadina o di atelier, può anche essere invece ritenuto a giusta ragione un difetto. Voglio ricordare infine che persino i prodotti meccanizzati (siano essi tappeti realizzati in Belgio piuttosto che in Marocco) usano talvolta replicare l'effetto dell'abrash.
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