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sabato 1 marzo 2008

Il collezionismo del tappeto orientale

Un bel tappeto lavorato a mano, oltre ad essere un oggetto domestico d'uso quotidiano, è sopratutto un'opera d'arte che offre piacere e gioia a chi lo possiede.
La contemplazione di un bel tappeto, come quella di un dipinto raro, suscita l'ammirazione, commossa di chi lo guarda. D'altra parte tutt'oggi, a dispetto di chi pensa il contrario, un tappeto annodato a mano può costituire un'ottimo investimento finanziario, perchè in breve tempo acquista sempre più valore e può arrivare a raggiungere talvolta un prezzo molto alto.
Per queste e molte altre ragioni ancora, anche nel campo del tappeto annodato (come in tutti i campi artistici del resto) è nata col tempo la figura del collezionista di tappeti.
Dobbiamo molto noi occidentali a queste figure, perchè i collezionisti di tappeti rappresentano con la loro instancabile ostinazione e la loro disponibilità ad investire, la più alta spinta allo sviluppo della conoscenza (dopo gli studiosi) di quest'arte in occidente.
Metà degli esemplari raffigurati nei testi e nelle pubblicazioni fondamentali della tappetologia provengono da collezioni private, mentre l'altra metà dei tappeti provengono da collezioni museali, l'apporto scientifico che queste persone grazie alla loro "mania" hanno potuto dare e che tutt'ora forniscono allo studio della scienza del tappeto è quindi enorme e va degnamente ammirato e compreso con la stesso entusiasmo di quando si osserva un collezionista di tele fiamminghe o di opere d'arte moderne.


3 commenti:

Raggio di sole ha detto...

Bellissimi i tappeti orientali

Alberto De Reviziis ha detto...

Grazie, continua a seguire il blog, avrai occasione di vederne tanti.

Alessio ha detto...

Se mi inserisci, lascia un commento sul mio blog e ti inserisco anch'io nella lista dei blog amici. Ciao