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martedì 6 maggio 2008

Il tappeto Cinese

La storia della Cina ed il regime politico che vi ha imperato nei secoli, mai sostanzialmente cambiato e sempre fortemente unificato ed accentrato, ha impedito le manifestazioni di indipendenza in tutti i campi, non escluso quello della produzione artigianale ed artistica. Le notizie sono molto poche. Si sa che sotto gli imperatori Ming (dalla metà del secolo XIII alla metà del secolo XV) e sotto gli imperatori K'ang-lì e Kieng-long (dalla metà del secolo XV alla metà del secolo XVI) si ebbe una produzione aulica, tesa soprattutto a tenere viva una produzione mongola precedente. Salvo queste rare eccezioni, in Cina il tappeto venne ammesso tra le grandi arti di corte sostanzialmente dalla metà del XVII secolo. La ragioni di una così tarda produzione rispetto alle altre grandi zone orientali fù la scarsa reperibilità della lana, limitata solo alle regioni nord-occidentali, e soprattutto le caratteristiche specifiche dell'annodatura, che non permettendo di tradurre appieno i canoni estetici locali, tesi alla minuta resa del particolare e alla perfezione calligrafica, avevano fatto disprezzare il tappeto come una espressione artistica di "barbari" dell'Asia centrale, ovvero gli uiguri del Turkestan orientale. Non si trattò comunque di un'arte introdotta dall'estero, come avvenne in India, ma di elevare ad un grado più elevato un manufatto già conosciuto e adoperato nei secoli almeno da una parte della popolazione cinese. Infatti la tecnica dell'annodatura era già stata introdotta in Cina in un'epoca molto antica, proprio da genti centro-asiatiche che avevano invaso le province nord-occidentali: solo in tali zone infatti si era sviluppata la tradizione cinese del tappeto. Produzione che a tutt'oggi è maggiormente organizzata in quelle regioni, i centri principali sono: Pekino, Kalgan, Tien-Tsin, Ningxia, Paotou; mentre dalla Manciuria provengono alcuni tappeti di seta.
I tappeti cinesi di produzione moderna sono tipicamente confezionati con trama e ordito in cotone e l'annodatura in lana o seta, il pelo viene lasciato alto oppure intagliato a zone con una procedura conosciuta come "a punta di forbice". Negli ultimi anni la Cina ha avviato una certa produzione imitativa di grandissima resa, con stilemi ed impianti persiani e fittezza di nodi medio-alta, questa manovra commercialmente molto aggressiva ha completamente spodestato il ruolo primario cui godeva la produzione persiana nel continente euroasiatico ed ha letteralmente capovolto una tradizione storica che vedeva nella produzione dei migliori tappeti cinesi degli anni '60 il loro centro di produzione in Persia.

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