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venerdì 2 maggio 2008

Il tappeto Pakistano

Nonostante il loro passato aulico, al tempo dei Ming, di Tamerlano e dei Moghul (il Pakistan infatti faceva parte dell'India) i tappeti pakistani (salvo rare eccezioni) non possiedono caratteristiche proprie nè significativo valore economico, in quanto la produzione locale è su larga scala, basata sullle regole della domanda di mercato, e ciò fa si che prevalgano modelli di imitazione. La maggior parte delle produzioni pakistane proviene dal nord del Pakistan, l'ordito e la trama nei manufatti contemporanei sono quasi sempre di cotone ed il vello di lana. La concentrazione di nodi può essere anche molto alta e l'impatto gradevole, ma essendo tappeti sostanzialmente imitativi non possiedono quello spirito di appartenenza e quelle caratteristiche proprie che fanno di ogni tipologia tappetologica un pezzo da collezione o comunque di interesse antologico.
Nonostante queste premesse il tappeto Pakistano è un manufatto di arredamento gradevole, che svolge il suo fascino ed è grazie ad esso che molte volte si rivela il primo acquisto di un profano amatore o aspirante collezionista. Il più classico ed onesto tappeto imitativo è il Karachi Bukhara, si tratta di un manufatto in trama e ordito in cotone e vello in lana, dai tipici disegni "Bukhara", ma dai colori estremamente vari, se ne possono trovare di delicati rosa salmone, come di un rosso carico, quando non addirittura gialli, verdi o blu. Un altro genere attualmente in uso e quindi prodotto su larga scala sono i cosidetti "tappeti decorativi", si tratta in genere di tappeti poveri nelle decorazioni di antica ispirazione iconografica e dai nomi fantasiosi che nulla hanno mai a che spartire con la loro provenienza, avremo così degli Ziegler non persiani, degli Herat che Herat non sono o dei Khotan che vengono prodotti a Multan o a Karachi anzichè nelle oasi del Turkestan orientale. Stesso dicasi per i famosi tappeti da guerra cosidetti afghani, questi tappeti sono invece prodotti da manodopera pakistana ai confini e venduti invece come tappeti afghani a falsa testimonianza della guerra visssuta nel periodo 2001.

Alcune manifatture Pakistane

Multan
Bahavalpur
Lahore
Karachi

2 commenti:

antonio ha detto...

Un saluto a tutti. Alcune delle problematiche dei tappeti pakistani, ma anche di altre produzioni asiatiche, sono la qualità delle lane: a volte sono…troppo buone per essere “utili”. Mi spiego. Non sempre una grande morbidezza o un’eccessiva flessibilità dei materiali è sinonimo di “qualità” per un prodotto che, suo malgrado, deve subire forti tensioni meccaniche. Le Lane Kashmir, spesso utilizzate per questi annodati, sono molto adatte per maglioni e cappotti, meno per i tappeti. Inoltre, l’usanza di mescolarle a seta sintetica (rayon), o di utilizzarle con diametri dei filati molto sottili, ne pregiudicano ulteriormente la durata al calpestio. In altri casi invece, la qualità dei materiali è scadente all’origine: come ad esempio l’uso di lane “tabachi”, o di “tintoria”, ricavate da animali morti ed asportate dopo ammollo in latte di calce.

Axis ha detto...

Mi stò avvicinando da poco al mondo dei tappeti. Sarei interessato nell'acquisto di un tappeto. Navigando su internet ho trovato questo sito che vende tappeti.
Del Bello Carpets. Cosa ne pensate dei prezzi e della qualità dei tappeti?