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mercoledì 29 ottobre 2008

Mezarlik: funerari o tappeti santi?

I Mezarlik sono tappeti dell'area di Kirsehir e Kula, sono tappeti conosciuti come tappeti da cimitero in quanto la tradizione orale li vuole tessuti allo scopo di coperta funeraria da mettere sopra il sarcofago al momento delle esequie. Da qui il senso delle moschee, e degli alberi stilizzati all'interno dei tappeti, a rappresentazione idealizzata del paradiso dopo la morte, oppure più espressamente del camposanto. Recenti interpretazioni e studi entrano però in chiara contrapposizione a questa teoria e preferiscono considerare questi motivi ornamentali come la raffigurazione di una importante città musulmana come la Mecca. Anch'io propendo per questa seconda teoria (decisamente meno lugubre), limitandomi sempre a considerare e indicare ai clienti i Kula o i Kirsehir Mezarlik come tappeti di città sante e per questo con chiaro contenuto sacro.

7 commenti:

paolo ha detto...

Questo post mi interessa moltissimo.
Io possiedo da poco tempo un Melas fine Ottocento di piccole dimensioni (circa 130 x 100) con impianto orientato, contenete nel campo la raffigurazione di un giardino e due alberi stilizzati e di un edificio con cupola (palazzo o moschea?), ma senza minareti.
Potrebbe quindi essere un richiamo a luoghi sacri o più semplicemente una rappresentazione di un paesaggio ideale, analogamente ai tappeti persiani "a giardino"?

antonio ha detto...

Da John Eskenazi cito testualmente:
Lo sviluppo del barocco turco incrementato sotto il regno di ……..(omissis) e porta soltanto ad una sovraornamentazione. Un aspetto tipico di questo stile è invece il cosiddetto motivo a “cimitero” (vedi n°35) formato da raffigurazioni di cipressi e case in genere interpretate come tombe e sovrapposte per file verticali. Chiamati comunemente mezarlyk, dal turco mezar, “tomba” o “cimitero”, e “lik”, “da”, si dice fossero tessuti dalle famiglie per essere poggiati sul sarcofago dei loro morti durante il funerale e che venissero tramandati di generazione in generazione oppure donati alla moschea, da cui anche il termine tüberlik (da türbe, “moschea” o “mausoleo”). In effetti qualsiasi altro tappeto poteva assolvere questa funzione e come spiega in un chiaro articolo Rüchan Arik queste stesse raffigurazioni sono ricorrenti anche in altri prodotti artistici tra cui gli affreschi delle moschee, i vasi, i quadri, gli islemer (ricami) e così via. I “cimiteri” erano in effetti vedute di città, tra cui Costantinopoli, Medina e la Mecca, oppure delle città immaginarie. Queste decorazioni furono molto apprezzate sin dalla fine del Settecento, e cioè dal periodo in cui si sviluppa e si diffonde il “barocco turco”, influenzato dagli stili e dalla moda occidentale.
Saluti.

freddy ha detto...

Caro Alberto penso che l'amico Antonio, documentandosi accuratamente, ha espresso la sua opinione che, effettivamente, conferma quanto hai citato precedentemente. Piu' che cimiteriali, anche se questo e' il termine usato, li chiamerei " tappeti funerari". Infatti sia che posti sulle tombe che rappresentanti le moschee centri di preghiere, indicano sempre l'ultimo commiato con un caro che avviene sempre con il funerale e la sepoltura. Che ne pensate si questa opinione? Ciao a tutti Freddy

antonio ha detto...

RICITO:
I “cimiteri” erano in effetti vedute di città, tra cui Costantinopoli, Medina e la Mecca, oppure delle città immaginarie. Queste decorazioni furono molto apprezzate sin dalla fine del Settecento, e cioè dal periodo in cui si sviluppa e si diffonde il “barocco turco”, influenzato dagli stili e dalla moda occidentale.
Saluti

antonio ha detto...

Volevo aggiungere, ma è un parere personale e quindi conta meno di niente, che sono stati gli occidentali a dare questo significato, paragonando i decori a quello che sono "i nostri cimiteri", con alti cipressi e monumenti funerari. Ricordiamo che sono sempre stati gli occidentali a chiamare "Bukhara" tutti i tappeti turcomanni e i pakistani; a dire nodo "Senneh", quando i senneh non adottano questo nodo, a definire "Shirvan" tutti i prodotti caucasici, e via così.

Alberto De Reviziis ha detto...

Ricito pure io

"Recenti interpretazioni e studi entrano però in chiara contrapposizione a questa teoria e preferiscono considerare questi motivi ornamentali come la raffigurazione di una importante città musulmana come la Mecca. Anch'io propendo per questa seconda teoria (decisamente meno lugubre), limitandomi sempre a considerare e indicare ai clienti i Kula o i Kirsehir Mezarlik come tappeti di città sante e per questo con chiaro contenuto sacro."

A ulteriore indizio di interpretazione del significato iconografico dei Mezarlyk ricordo a tutti che spesso le tombe dei profeti ma anche delle persone comuni non venivano in passato tumulate necessariamente nei cimiteri, ma piuttosto nell'area perimetrale delle moschee, in piena città.

Gianluca Pistore ha detto...

molto interessante il servizio di mappa che hai messo per chi vuole venirti a trovare in ditta. COMPLIMENTI!