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martedì 9 marzo 2010

I primi tappeti del Turkestan orientale e quelli della Cina erano tappeti "turchi"

Turkestan letteralmente significa «Terra dei Turchi», ed è una regione dell'Asia centrale, generalmente abitata da popoli turchi. Turchi Oghuz (noti anche come Turkmeni), Uzbeki, Kazaki, Cazari, Kirghisi e Uiguri sono solo alcuni dei ceppi turchi della regione. Questa grande terra turcomanna si suddivide in Turkestan occidentale e Regione Autonoma dello Xinjiang Uyghur (nota anche come Turkestan orientale o "Uyghuristan"), in Cina. Tappa obbligata lungo la via della seta che per duemila anni ha visto scorrere con le carovane di cammelli il commercio fra Oriente e Occidente il Turkestan Orientale ha vissuto vicende storiche piuttosto complesse, ma se l'influenza cinese iniziò a farsi sentire già prima dell'età cristiana favorendo persino l'introduzione del buddismo, il pattern iconografico della realtà tessile del Turkestan orientale è sempre stato originario degli sciti e solo successivamente è stato condizionato dall'influsso delle culture con cui le popolazioni dell'area venivano a contatto attraverso le invasioni e i viaggi delle carovane. Svariati reperti rinvenuti in tempi recenti grazie alle numerose campagne archeologiche hanno dimostrato come i tappeti del Turkestan orientale avessero una chiara connotazione iconografica propria e non di importazione o di influenza cinese. Le pitture della dinastia cinese Sung confermano questa tesi, con le precise raffigurazioni di tappeti geometrici di chiaro stile turcomanno e turco ma dai colori molto tenui  e forse è proprio questa variante, il vero ed insospettato anello di congiunzione storico che lega gli annodati turcomanni a quelli relativamente più giovani della Cina centro-orientale. Le scarse informazioni sui tappeti cinesi e i limitati reperti, non riescono infatti a delineare una soddisfacente e chiara evoluzione dello sviluppo del tappeto in Cina, ed è lecito pensare che furono proprio i popoli barbari del Turkestan orientale e i mongoli di Gengis Khan a far conoscere ai cinesi l'arte del tappeto. Quando Padre Gerbillon missionario gesuita raccontò di un loro viaggio fatto nel 1683 in Cina, vennero per la prima volta forniti dati precisi sulla produzione dei tappeti a Ning-hsia. I tappeti mostratigli dall'imperatore K'ang-hsi li aveva infatti definiti "Come i nostri tappeti turchi". Anche se nei documenti il gesuita non ha descritto i motivi dei tappeti visti alla corte dell'imperatore, è plausbile pensare che quel "come i nostri tappeti turchi" volesse significare non solo il metodo di realizzazione, ma anche colori e decori.

4 commenti:

Francesca Fiorentino ha detto...

Gentile Alberto, mi chiedevo cosa intendesse padre Gerbillon per tappeti turchi. Per noi moderni la Turchia è l'antica Anatolia, e per Gerbillon pure; ma per i tappeti la denominazione è alquanto vaga per le reciproche influenze che le varie zone di produzione hanno prodotto. Se poi volessimo indicare già la nascita di pattern decorativi della tradizione del turkmenistan orientale possiamo indovinare dagli schemi di khotan e yarkand, già influenzati da un maturo gusto estetico cinese, una predilezione per gli schemi geometrici. D'altronde i primi tappeti selgiuchidi erano di tipo geometrico, furono i persiani del periodo safavide ad introdurre nel Cinque-Seicento lo stile curvilineo. Dunque di che decori parlava Gerbillon? Grazie, Francesca

Alberto De Reviziis ha detto...

Vede signora Francesca.. Indipendentemente da quello che intendesse Gerbillon per la parola "turchi", noi sappiamo che turchi, sono ed erano tanto quelli della attuale moderna Turchia, quanto le popolazioni di tutta l'Asia centrale dalle quali i moderni turchi discendono. I tappeti tradizionali turchi sono tutti geometrici. Geometrizzati erano anche quelli più armoniosi di Ushak, che ben si possono riconoscere nei dipinti rinascimentali di Lotto, Bellini, ecc. Con molta probabilità padre Gerbillon si riferiva proprio ai modelli e ai pattern degli Ushak dei quali spesso proprio nei khotan e negli Yarkand si possono riscontrare similitudini, cromatiche e iconografiche. I tappeti "turchi" del turkestan orientale erano probabilmente (come testimoniano anche le pitture Sung)molto simili ai tappeti Kerki e ad altre manifatture turche e centroasiatiche, solo successivamente gli esemplari iniziarono da prima a subire una variante cromatica tendente a colorazioni più chiare (nocciola, marrone, champagne, ecc) e poi a subire le influenze estetiche dei cinesi. Ma poichè annodare tappeti non era fino ad allora mai stata tradizione artistica del Celeste Impero, oso dire che indipendentemente dai decori poi utilizzati, sono stati proprio i barbari turchi dello xinjang a influenzare i cinesi, piuttosto che il contrario; arrivando al punto di veder istituite manifatture persino a Pekino.

Francesca Fiorentino ha detto...

Certamente il disegno a grata curvilinea, e quello a cinque boccioli dei Khotan ricordano gli Ushak a grata, ma era proprio la fratellanza con i disegni a gul cui speravo lei giungesse, facendomi tra l'altro conoscere i Kerki. Grazie, Francesca

Francesca Fiorentino ha detto...

errata corrige: i cinque boccioli rimandano al disegno herati. Francesca