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domenica 25 aprile 2010

I tappeti di Joshagan e Meymeh

La manifattura persiana di Joshagan vanta tradizioni antiche a partire dal XV secolo d.C.
Tradizione tessile ininterrotta anche a livello iconografico, con impianti del 1500 quasi del tutto simili a quelli ancora riprodotti negli ultimi decenni dell'ultimo secolo (si pensi al frammento esposto al Victoria and Albert Museum di Londra). In genere l'impianto è costituito da un medaglione romboidale al centro del campo che è sempre rosso scuro, mentre un infinità di piccoli decori a croce, a fiori e a rombetti decorano e riempieno l'intero campo che viene sempre contrapposto nei cantonali e nelle cornici ad un blu intenso. Sono tappeti robusti, ma eccellenti, con orditura e trama in cotone ed un'annodatura asimmetrica che varia di densità a seconda dei villaggi: tra i 1200 e i 3000 nodi per decimetro quadrato. Tra le tante varianti la più conosciuta è quella dei tappeti Murchekhordt e di Meymeh decisamente più fini ed accurati.

8 commenti:

freddy ha detto...

La cittadina di joshagan e' situata nella Persia Centrale in una zona situata fra Kum, Isfahan e Kashan: quindi nella zona piu' rinomata per l'annodatura dei tappeti piu' noti.Ha avuto la sua importanza nei tempi passati: ora non piu'. Trovo quindi giusto e doveroso ricordare una manifattura tanto importante e che i di piu non conoscono. Ciao Freddy

Francesca Fiorentino ha detto...

Grazie a tutti e due per le delucidazioni, e bentornato ad Alberto.

antonio ha detto...

Questa città è anche denominata "Joshagan qali", ovvero "Joshagan tappeto", per distinguerla da altri centri con lo stesso nome. Ricordo che alcuni magnifici esemplari d'alta epoca, eseguiti con “tecnica a vasi” o “impianto a giardino”, furono realizzati, con buona probabilità, in questa città. La loro gamma tonale è seria e cupa, con inserti di colorazioni più vivaci. Ottime le lane impiegate che ancora oggi ne fanno, unitamente all’ottima tecnica di annodatura, dei prodotti assolutamente consigliabili. Da non sottovalutare il costo che rimane, vista la scarsa richiesta attuale del mercato, molto basso se paragonato alla qualità.
Cordialità.

Alberto De Reviziis ha detto...

Ringrazio gli amici Freddy e Antonio che hanno gentilmente integrato il mio articolo, anzi mi scuso con i lettori per le manchevolezze alle quali fortunatamente gli amici sopracitati hanno ovviato con i loro tempestivi e graditi interventi.
Ringrazio altresì la sig.ra Francesca per il bentornato, devo però chiarirle però che ci vorrà ancora qualche giorno prima di potermi rivedere e rileggere del tutto attivo su questo mio blog. Ho infatti ancora delle cose e dei progetti da definire, uno di questi ho deciso di illustrarlo proprio questa sera.

Grazie ed un saluto.

Francesca Fiorentino ha detto...

Avevo intuito che Alberto non fosse con noi a "tempo pieno", in attesa del suo commento, chiedo intanto se qualcuno vuole commentare il tappeto del monumento funebre di Nureyev. Mi scuso, ho tentato invano di allegare un'immagine (al computer sono una primitiva), rimando dunque al sito "akomena nureyev" per la visione. Grazie, Francesca

Alberto De Reviziis ha detto...

Buongiorno signora francesca Per il discorso di Nurayev ne avevo già parlato un paio di anni fa:
http://tappetorientale.blogspot.com/2008/10/omaggio-nureyev.html

Francesca Fiorentino ha detto...

Grazie, mi spiace esser stata ripetitiva, ma io il monumento l'ho scoperto da poco, così come il suo sito. Ne approfitto per chiedere come mai alcuni tappeti hanno un filo d'oro inserito fra i nodi. Francesca

Alberto De Reviziis ha detto...

sig.ra Francesca non è un problema, capisco benissimo.
Per esserle di aiuto le consiglio di utilizzare il motore di ricerca interno al blog, in qusto modo scoprirà che molti interrogativi suoi, sono stati già sicuramente trattati. Per i fili d'oro le risponderò stasera attraverso un nuovo articolo che tratterà i gioielli e l'oro nei tappeti.

Coardialità