Gli Ushak (in turco Uşak) erano tappeti ottomani famosissimi, che venivano realizzati tra il XIV sec. e il XVII sec. nell'omonima città di Uşak a nord di Denizli. Erano tappeti molto apprezzati dalla corte di Istanbul che ne commissionava di svariati, soprattutto di ampie dimensioni, ma erano anche i tappeti dei mercanti veneziani e genovesi che avevano stabilito una sorta di monopolio commerciale marittimo con i Turchi, portando da oriente ai porti italiani i primi commerci.
Gli impianti decorativi degli Ushak erano vari: a buco di serratura, a stella, a griglia, a gol arabescati, chintamani, etc. rappresentavano la continuità iconografica ed aniconistica oghuz e selgiuchide dei secoli precedenti, filtrata però dalla rinnovata sensibilità dei laboratori di corte ottomana che avevano fatto propri elementi di classicità bizantina ed elementi iconografici e tecnici originari dalla Persia e dall'Armenia.
Realizzati lana su lana con trama molte volte di colore rosso, avevano nodo asimmetrico con una densità oscillante tra i 500 e i 1500 per dmq.
Nel corso del tempo questi tipi di tappeto furono denominati in modi assai diversi: “tappeti dell’Asia Minore”, "tappeti di tipo turco", "tappeti anatolici", "Ushak", etc, ma la definizione tuttora più utilizzata è quella che prende il nome dai pittori rinascimentali che li ritraggono nelle loro tele: Lotto, Bellini, Memling, Holbein, Ghirlandaio, etc.
Purtroppo l'avvento del Barocco in Europa (Roma nel XVII) segnò il tramonto degli Ushak, che vennero via via soppiantati da ricche e floreali produzioni europee: in primo luogo Aubusson , Savonnerie e Axminster e poi successivamente dalle produzioni floreali persiane.
Ushak produsse ancora eccellenti esemplari fino alla fine del XIX sec. esclusivamente per la corte ottomana. Con la caduta dell'Impero nel 1923 la manifattura di corte di Ushak si interruppe definitivamente, lasciando il posto a manifatture periferiche di esemplari scadenti di piccolo formato e di kilim.
Da un paio di anni a questa parte la Classical Carpets ha ricominciato a fare annodare ad Ushak tappeti stilisticamente e strutturalmente identici a quelli dei secoli passati, in un percorso di recupero storico e culturale dell'annodato che non ha precedenti e non ha paragoni neppure con il progetto Dobag.
2 commenti:
Bello e utile excursus sulla produzione Ushak. Grazie, Francesca
Belli, eleganti, pieni di carattere, questi tappeti hanno rappresentato il massimo della eleganza presso i grandi ambasciatori, alte gerarchie ecclesiastiche del periodo rinascimentale. Anche la famiglia Medici ne acquisto' un elevato numero di esemplari. Ciao Freddy
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