
Fin dalla loro scoperta in era paleolitica i colori hanno sempre assunto una funzione scaramantica ed esoterica. Insieme ai segni e ai simboli i colori sgargianti rappresentavano nel tappeto un complesso linguaggio iniziatico (oggi spesso adulterato) che era volto a scacciare gli spiriti, e a proteggere la dimora o il giaciglio. Ancor oggi gli zingari e gli indiani vestono colori sgargianti in questa funzione, e in Africa e nelle Isole Caraibiche si adoperano colori forti per scacciare il malocchio. Nel loro complesso i tappeti rappresentavano e rappresentano tutt'ora (ad eccezione delle moderne monocromie) un amuleto composito di simboli e colori. Particolari colori e simboli è stato del resto appurato e comprovato scientificamente, agiscono sulla nostra psiche e sul nostro inconscio producendo in noi energie negative o positive. Le case moderne di oggi povere nelle forme e nei colori hanno sfrattato dalla vita domestica questi colori e questi simboli, lasciando l'essere umano e le famiglie in balia del grigiore, del nero e ultimamente anche del viola. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: aumento delle depressioni, dei suicidi, delle separazioni e crescente necessità di evadere da parte degli individui dal loro ambito domestico. Di fronte a questi dati statistici inconfutabili e alla consapevolezza scientifica (gli studi di Freud ne sono un esempio) dell'azione benefica di determinati colori e simboli piuttosto di altri sulla nostra psiche, la considerazione che gli ambienti domestici e l'uomo in particolare si siano privati oggi di un oggetto/amuleto che per
colori e simboli era sinonimo di protezione ed energia positiva è quasi automatica. E forse non è un caso che gli anni d'oro del tappeto orientale in occidente hanno sempre coinciso con gli anni di maggior splendore e sviluppo economico e scientifico per l'occidente stesso, basti pensare all'800 con la sua rivoluzione industriale o all'immediato dopoguerra che fino agli anni '90 ha rappresentato per i nostri paesi i massimi storici raggiunti in termini di benessere culturale ed economico. Oggi di fronte ad una crisi economica e culturale devastante come quella che i nostri paesi e le nostre culture stanno vivendo, ci sarebbe da pensarci su e riaprire le porte delle nostre case ai tappeti e ai loro colori e simboli, del resto chi tutt'oggi la crisi non l'avverte (vedasi ricchi e regnanti), i tappeti dalle proprie case e dai propri palazzi non li ha mai tolti.