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giovedì 10 aprile 2008

La data sui tappeti

Un amico, su ispirazione di un thread dedicato alla data dei tappeti sul forum di infotappeti mi ha chiesto di approfondire questo argomento anche nel mio blog.
Colgo l'occasione al balzo per pubblicare questo articolo fuori programma dalla scaletta che mi ero prefissato, per sopperire all'articolo che domenica non pubblicherò, in quanto sarò particolarmente impegnato.

L'età del tappeto raffigurata sul vello
Alcuni esemplari sono datati sul vello con un numero, che può essere arabo o anche latino. I numeri arabi si scrivono in maniera diversa dai numeri latini e sono:



Il calcolo esatto della data islamica sia che questa venga espressa in numeri arabi sia che venga espressa in numeri latini si esegue tenendo presente il calcolo del differente anno "0" del mondo islamico da quello cristiano. Per gli islamici l'anno "0" non è quando nasce Gesù Cristo, ma bensì 622 anni dopo, anno della fuga di Maometto dalla Mecca. Bisogna inoltre tenere conto che l'anno islamico è più breve del nostro e conta circa 11 giorni in meno.Se la data del tappeto ad esempio è 1200, bisogna sottrarre 1/33 della cifra, e cioè

1200/33 = 36
1200 - 36 = 1164

A questa cifra bisogna poi aggiungere la differenza con l'anno dell'egira e cioè 622, quindi

1164 + 622 = 1786

Il 1786 d.C. corrisponde alla data di fabbricazione del tappeto in questione.Va anche detto che non sempre l'iscrizione della data di annodatura può e deve essere considerata come un valore assoluto, alcune volte il tappeto datato nel vello può essere un falso, nel chiaro tentativo di conferire al pezzo un valore aggiunto. Per evitare di cadere in errore non esiste un metro di misura assoluto da utilizzare sempre, se non appunto una certa esperienza che possa permettere una valutazione del pezzo nel suo insieme, data eventualmente compresa.

4 commenti:

antoscara ha detto...

Vorrei precisare che secondo alcuni il divisore è 33,7 e non 33.
Dovrebbe poi esistere un calendario iraniano introdotto nel 1925 (secondo altri nel 1922), corrispondente al calendario lunare e con inizio dell'anno fissato al 21/3 (equinozio di primavera).
http://it.wikipedia.org/wiki/Calendario_persiano

antonio ha detto...

La spiegazione data da Alberto è molto chiara e comprensibile. Così come il consiglio di non prendere mai per buono ciò che si legge. In molti casi gli annodatori, vuoi perché analfabeti o perché hanno ricevuto l’ordinazione di copiare un determinato modello, riproducono pedestremente quanto vedono. Chi scrive, ha potuto valutare spesso esemplari che certamente non fossero attribuibili a quell’epoca. Non più tardi di un paio di mesi fa, ho avuto per le mani un bellissimo Karabag che portava chiaramente la data 1150, quindi 1737 (io ho usato il divisore 33, spero il “neofita” non me ne voglia), cosa certamente impossibile per quel pezzo a disegno “gul-e-frank”, o “gul-e-Mirza Ali” che dir si voglia. In modo empirico, per chi non ha voglia di conti complessi da fare a memoria, basta aggiungere 582 alla data islamica. Per un arco temporale compreso fra il 1870 ed il 1920, il risultato è abbastanza prossimo. Comunque, un anno in più o due in meno, secondo voi, contano qualcosa? E l'annodatore, se ha annodato dieci anni prima era un genio e dieci anni dopo un pirla? Ma per piacere! Un saluto.

antoscara ha detto...

Il neofita non te ne vuole assolutamente, era soltanto un contributo nozionistico. Sono sicuro che dieci/venti anni in più o in meno non fanno la differenza.
Ma perché 582 e non 622?

antonio ha detto...

Il numero 582 è un valore di conversione convenzionale che non ha “nessun collegamento” con il 622, anno dell’Egira. Come già detto, risolve velocemente il calcolo ed è molto attendibile per la forbice 1870/1920: ed anche oltre. Esempio:
1870 – 582= 1288 1288 : 33= 39 (1288 – 39) + 622= 1871 AD
1920 – 582= 1338 1338 : 33= 40 (1338 – 40) + 622= 1921 AD