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giovedì 26 febbraio 2009

L'invasione dei pakistani

Un onesto tappeto karakhi

Forse è la crisi che morde, forse sono i magazzini ormai stracolmi, forse è la percezione che qualche cosa stia cambiando e quindi la fretta di cambiare genere e magazzino è grande, qualunque sia la ragione, le notizie di come i grossisti stanno cercando di "disfarsi" dei decorativi pakistani è inquietante. Inquietante perchè di riflesso, i commercianti che li prenderanno inonderanno il già disorientato settore, con le conseguenze che ben possiamo immaginare.
Non starò certo a opinare le strategie di vendita dei grossi canali di distribuzione ai quali sono volutamente estraneo (in quanto importatore diretto) e che certamente però impongono una riflessione del settore, in quanto sono proprio loro che determinano con le loro proposte il 75% dell'offerta commerciale condizionando quindi la domanda, ma piuttosto, a costo di sembrare pedante voglio invece rimarcare le qualità e i difetti della produzione pakistana spesso venduta -solo perchè di moda- a prezzi assolutamente eccessivi. Il Pakistan è uno dei paesi con il più alto fatturato di importazione di tappeti, e che al contempo non possiede una storia ed una tradizione propria di quest'arte. Tutti i tappeti pakistani sono delle copie di motivi di bukhara, di kazak, di persiani; vengono realizzati con nodo aperto e spesso a bassa concentrazione di nodi. Per il vello vengono utilizzate ottime lane (importate), il che associato alla tecnica del nodo aperto, gli conferisce una caratteristica cangianza che piace molto al pubblico. L'attuale produzione verte su esemplari dai motivi Herati o Caucasici, tendenzialmente monocromi, e quasi sbiaditi dagli effetti chimici invecchianti ai quali vengono sottoposti, qualità peraltro molto ricercata dal pubblico e dagli interior designer. Questo genere di tappeti con il tempo diverrà solo un tappeto usato, e mai acquisirà valore, inoltre paradossalmente, quello che il pubblico paga di più, costa invece di meno, perchè meno colori ci sono nel tappeto e meno tempo avrà impiegato l'artigiano a produrlo, più colori invece esistono in un manufatto e più esisteranno interruzioni che di fatto avranno allungato i tempi di lavoro. Spendere 3000, 4000 euro per un tre metri per due, pakistano (per quanto di grido), è un insulto di fronte alle stesse cifre che si possono spendere per un buon tappeto persiano contemporaneo quando non addirittura per un vecchio tappeto persiano o turco (qualità di tutt'altro sapore e valore) quelle sì tendenti alla rivalutazione. Trovavo i pakistani Karachi più umani e anche simpatici, erano tappeti che imitavano i disegni Bukhara è vero ma perlomeno avevano l'umiltà di non proporsi con delle cifre quantomeno sopravvalutate, e poi trovo che avessero più carattere, di tutti questi Chobi, Herat, Ziegler e Ozbek, tutti uguali e con i quali ci stanno inondando.

4 commenti:

paolo ha detto...

Questo abbassamento qualitativo contribuirà ad un ulteriore svilimento della percezione del manufatto tappeto.
I più si abitueranno a vedere e a considerare "normale" un certo livello qualitativo, e considereranno normale anche pagare talvolta per essi cifre che sappiamo essere eccessive.
E ancora di più queste persone si meraviglieranno che da certi commercianti si vendano tappeti poco comprensibili (gli antichi) a cifre così alte.
In poche parole temo che andremo sempre più verso un tappeto complemento d'arredo per i più, con una limitata nicchia di extra fini e vecchi-antichi per qualche appassionato.

freddy ha detto...

Ciao Alberto. Il discorso fatto da Paolo e' condivisibilissimo,figurati da parte mia che sono stato sempre convinto delle famose nicchie. Ricordi i primi blog in cui si parlava del futuro mercato tappetologico"?
La cosa che mi lascia stupito , ma devo recitare il mea culpa, non immaginavo che un tappeto pakistano 3x2 potesse arrivare a 2000-3000 euro.
Poi ripensandoci, quando vedo quelle televendite che parlano in continuazione di Ziegler, mi rendo conto che il tuo discorso non fa una piega: tappeti ormai fatti da multinazionali(Ziegler) in paesi con bassissimo costo(Pakistan) vanno di moda, la gente li richiede e quindi costano.
Almeno una volta quelle imitazioni di Boukara costavano quello che effettivamente valevano...Speriamo bene. Ciao Freddy

antonio ha detto...

Herat, ma cosa dici Alberto? Non sono mica pakistani! Conosco un bravissimo presentatore che giura su quello che vuoi che provengono dall'Afganistan. Ma davvero ne!

pastaincasa ha detto...

Mi vergogno ma un mea culpa lo recito ... Qualche anno fa acquistai un tappeto pachistano da corridoio, ad un prezzo molto basso, ammetto. Ebbene, dopo 3/4 anni di uso "domestico" si é praticamente disfatto. Ho imparato !!!!!.