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giovedì 27 agosto 2009

Pochi professionisti si mettono in gioco

Internet è sicuramente una risorsa ancora poco utilizzata nel campo dei tappeti. Eppure rappresenterebbe un mezzo di comunicazione ed interazione ad altissimo impatto e a bassissimo costo per i professionisti del settore.
Ha ormai superato le potenzialità e l'accessibilità della televisione (oggi persino oscurata dal digitale che avanza), ma molti professionisti al di là del loro sito, inteso come semplice atto di presenza non riescono o non vogliono produrre altro. Tappetorientale è stato sicuramente un blog pionieristico oggi ripagato dalle quotidiane email di stima, dalle visite in negozio di appassionati e colleghi (curiosi di conoscermi o di scambiare anche solo quattro chiacchere), dai commenti (questi purtroppo abbastanza rari), e dal numero di visite che il contatore conteggia ogni giorno. Ad un certo punto tappetorientale ha finito con il produrre anche degli emuli o dei progetti comunque similari, che non potevo che salutare con gioia, nel nome del pluralismo e della diffusione della conoscenza per lo sviluppo e la reclamizzazione di un'arte che stava morendo. Ma molti di questi blog e siti si sono ahimè rivelati progetti senz'anima, probabilmente interessati solo a dirottare il lettore su proposte commerciali e morti o abbandonati dai loro stessi creatori pochi mesi dopo la loro realizzazione. E che dire poi del forum di Infotappeti? Un forum letto e conosciuto dai più del settore, dove potrebbero intervenire grandi nomi, nomi che invece evitano accuratamente di esporsi.
Non esistono oltre al sottoscritto e pochi altri seri colleghi, altri professionisti che si espongono in rete. La verità è che il mondo dei tappeti (nonostante i più moderni mezzi di comunicazione lo permettano) è e preferirà ancora per molto restare misconosciuto, ed inavvicinabile. Nei siti di e-commerce, ma persino in televisione si evita spesso accuratamente di dare e dire prezzi, su internet non si trovano gli id skype, le pagine pubbliche su facebook (se non di pochi), chat, blog commentabili o qualsiasi altra risorsa moderna di comunicazione ed interazione con il pubblico e l'acquirenza in grado di stabilire un collegamento immediato tra l'esperto e il neofita. Secondo il parere di un mio amico (un amatore di tappeti) quelli come me sono delle mosche bianche, gli altri -dice lui- non si esporranno mai al pubblico, preferiranno sempre essere arroccati ed inavvicinabili. Mi rendo conto che ha sostanzialmente ragione, eppure viviamo un periodo di grande cambiamento, dove l'acquirente cerca notizie in rete, si addentra nei cataloghi delle aste online e fa esperienze cercando i tappeti su ebay.
E' una chance che non si dovrebbe sprecare, oggi il tappeto grazie a internet ha la possibilità di bypassare la televisione e le mode, catapultarsi con il suo esercito di esperti nei monitor delle case e degli uffici e farsi così riscoprire come valida alternativa alle stuoie di cocco, ai tappeti firmati missoni, alle moquette o più semoplicemente ai nudi , crudi e desolanti parquet.
E' un'occasione che negli States i colleghi non si sono fatti scappare, quì in Italia invece...

mercoledì 26 agosto 2009

Younger buyers e baby buyers!

Dalle ultime rilevazioni e statistiche del mercato internazionale dei tappeti si registrerebbe un anomala inversione di tendenza nell'età dei "buyers" o compratori. In particolare secondo i dati snocciolati in questo interessante articolo: http://www.maineantiquedigest.com/stories/?id=1434 i compratori di tappeti sotto i trent'anni costituirebbero ormai un vero e proprio boom statistico, con il quale il settore si è ritrovato piacevolmente a dover fare i conti. Questo nuovo fenomeno, coincide sicuramente con l'espansione del mercato e dell'argomento tappeti su internet che certamente ha aperto un mondo a questa fascia di età, che diversamente era prima costretta -se voleva approfondire- a comprare un libro o a sciropparsi una televendita.
Forse l'approccio di questi under 30 sarà sicuramente di tipo più materialista: più attenti cioè all'investimento dell'annodato o all'arredo dell'abitazione, ma non importa alla fine, cosa abbia animato l'acquisto di questi ragazzi; quello che conta è che abbiano cominciato ad interessarsene, del resto in genere chi si avvicina a questo mondo anche solo una volta, alla fine ne resta catturato! Una nuova generazione di esperti, appassionati e collezionisti sta crescendo tra i byte e i megabyte di internet? E' sperabile, incrociamo le dita!

martedì 25 agosto 2009

Un tappeto ci indica l'ubicazione della perduta Arca di Noè?

Secondo i rilievi di questi studiosi: http://www.noahsark.it/ che definirei alla stregua dei "creazionisti", questo particolare tappeto-arazzo esposto nel Museo di Etchmiadzin rivelerebbe un segreto sconvolgente: l'ubicazione dell'ormai sepolta tra i ghiacci Arca di Noè.

Riporto le loro testuali parole:

Nella parte alta di questo arazzo si nota il Grande Ararat e a sinistra di questo si intravede il Piccolo Ararat, esattamente come erano visti dalle persone dalla parte di Erivan (Armenia). In sovrapposizione al Sole (simbolo di luce divina) e stata riprodotta una trivella a mano la cui punta indica esattamente la pisizione dell'Arca. E' come se l'artista avesse voluto dirci.... "scavate in questo punto, e troverete la prova della esistenza di Dio".

Ed ecco quì di seguito alcune pagine relative, nonchè un immagine animata atta a rappresentare il messaggio in codice sopradescritto.


Non è mia intenzione entrare nel merito di un'argomentazione così complessa che finisce con il toccare aspetti umani e religiosi, ma certo va detto che l'immagine del tappeto arazzo sembra una parte (volutamente?) ridotta di un intero più grande e la scritta di destra sembra tagliata o troppo vicina al bordo, per poter serenamente confermare l'interpretazione di questi arditi archeologi. Resta il dubbio, il fascino e (perchè no?) il sogno di un luogo sacro (l'Ararat) con il suo mistero che non finirà mai di stupirci e di catturare la nostra attenzione.

lunedì 24 agosto 2009

Dietro le quinte


Se qualcuno può aver pensato che questo mese mi fossi goduto una piacevole vacanza, (magari a Cuba o in Turchia) è certamente caduto in errore. Salvo una breve parentesi di meritato riposo a Nizza tra il giorno 8 ed il 15 di agosto, il resto del tempo è stato impiegato per l'elaborazione di nuove idee e progetti e per l'attuazione pratica degli stessi. Il lavoro svolto è stato enorme e le altissime temperature di questi giorni non hanno aiutato, tant'è che la riapertura della ditta (contrariamente al previsto) è stata posticipata di qualche giorno. Dietro le quinte di un apparente silenzio c'è stato il lavoro febbrile per l'ampliamento del sito istituzionale tappetirari.com e della sua galleria. Ma ci sono stati anche i lavori e la corrispondenza con Federico Ulfo per organizzare il lancio del nuovo tappetimagazine in seno al portale di artigianatopersiano.com e tante altre idee e novità che svelerò nelle prossime settimane.
In ognicaso, anche se ci sono ancora molte cose da fare, da domani tappetorientale torna in pista.
Bentornati dalle vacanze.

martedì 21 luglio 2009

Tappetorientale va in vacanza


Anche Tappetorientale va in vacanza, il caldo infatti inizia a farsi opprimente e le idee a mancare. Voglio sfruttare questo mese di agosto per riposare, ma anche per preparare il restyling del sito tappetirari.com e sviluppare nuove idee e collaborazioni che vedranno la luce a partire dai primi di settembre.

Auguro a tutti gli amici e i lettori del blog buone ferie.
Tappetorientale tornerà a pubblicare il giorno: lunedì 24 agosto 2009.

Per informazioni ed urgenze potete contattarmi direttamente in ditta (fino ai primi di agosto) oppure via: mail, skype, facebook o il sito istituzionale www.tappetirari.com

lunedì 20 luglio 2009

Il tappeto volante ricreato in laboratorio

Secondo quanto riportato da alcuni blog e siti internet, il tappeto volante non sarebbe espressamente una semplice invenzione narrativa. Un team di scienziati e di fisici, sulla base di queste convinzioni avrebbero infatti avviato studi in laboratorio per ricrearne le potenzialità. Hanno utilizzato un fluido con caratteristiche simili a quelle dell'aria, vi hanno immerso una lamina flessibile capace di gonfiarsi e restringersi in risposta a segnali esterni, e sono risuciti con delle vibrazioni a farla lievitare in diverse direzioni.
I ricercatori dell'Università di Harward hanno calcolato però che per far volare una lamina lunga dieci centimetri, lo spessore della stessa non dovrebbe superare gli 0,1 millimetri, ma soprattutto dovrebbe vibrare alla frequenza di dieci hertz, ossia 10 oscillazioni al secondo, ognuna con ampiezza di 0,25 millimetri, ed è questo che costitusice sicuramente l'ostacolo più grosso per la realizzazione di un mezzo di trasporto a misura d'uomo. Per ora dovremmo quindi accontentarci di zerbini o di modellini capaci di lievitare, ma un giorno?

venerdì 17 luglio 2009

Kilim Moldavi prodotti in India

Stringe al cuore apprendere che la prolifica e poco originale produzione indiana abbia volto ultimamente le sue attenzioni anche sulle produzioni moldave. Secondo un articolo di Tea and Carpets gli originali e sempre più rari kilim Moldavi sono divenuti oggetto di business a Jaipur con una produzione imitativa della "Rawat of Manglam Arts". Personalmente non so (perchè non ho ancora visto) quale sia il livello di imitazione di questi nuovi "fake", ma è senz'altro una notizia preoccupante considerare come sia proprio Domotex (il raduno più importante a livello internazionale del mercato dei tappeti) a suggerire gli spunti per la programmatica produzione imitativa dei tappeti orientali. Perchè pare che sia proprio durante il Domotex di 2008 che il signor Rawat abbia scoperto i kilim Moldavi e abbia deciso di avviare una produzione ad essi imitativa.